Inviate due lettere, una alla Direzione regionale e l'altra al presidente Zingaretti
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 3 mar. - "Da parecchi mesi stiamo sollecitando gli uffici regionali per risolvere i nostri numerosi problemi. Questi sono principalmente legati alla definizione delle tariffe, al passaggio a prestazione, alla rimodulazione delle attività riabilitative, alla definizione di procedure univoche e omogenee per tutte le aziende Usl, alla quotidiana 'sottostima/riduzione' dei progetti riabilitativi, ai ritardi nei pagamenti della compartecipazione, e a tante altre pastoie burocratiche che, aggiunte a quelle ben più importanti che ho già citato, rendono il nostro lavoro quotidiano assai difficile". Lo dice Renato Bernardini, segretario generale della Foai (Federazione degli organismi per l'assistenza alle persone disabili).
Le continue sollecitazioni ai dirigenti regionali, prosegue, "ad oggi non hanno sortito alcun effetto. Il Consiglio della nostra Federazione, in accordo con le altre associazioni di categoria, ha deciso quindi di intraprendere una duplice azione: giudiziaria contro l'inerzia e l'incuria per il nostro comparto, e d'informazione, attraverso i mezzi di comunicazione per mobilitare l'opinione pubblica". A tale scopo il Coordinamento regionale dei centri di riabilitazione ex art.26 (Foai, Aris, Aiop) lo scorso 24 febbraio ha inviato due lettere: una alla direzione regionale Salute e Integrazione sanitaria della Regione Lazio, l'altra al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Si legge nella prima lettera: "Lo scrivente Coordinamento, con riferimento alla nota inviata in data 30 ottobre 2014, alla quale alla data odierna non è pervenuta alcun riscontro formale, chiede come atto dovuto di essere messa a conoscenza di tutti gli atti posti in essere dagli uffici indicati in epigrafe. Nonostante infatti le reiterate richieste di voler informare le direzioni generali delle aziende Usl sulla situazione rappresentata, ad oggi la situazione non appare mutata anzi, in caso, incontestabilmente peggiorata a causa della presenza di un cospicuo numero di Cooperative non meglio identificate e sprovviste di specifico accreditamento per l'assistenza riabilitativa, operanti sui territori in spregio a quante strutture sanitarie che operano da più di un ventennio provviste, e non senza sforzo, di tutti gli standard richiesti per l'esercizio dell'attività specifica".
La presente, pertanto, "è da intendersi quale formale invito e diffida ad adempiere alle legittime richieste avanzate da questo coordinamento entro e non oltre 15 giorni da ricevimento della presente. Con espresso avvertimento che decorso infruttuoso tale termine i sottoscritti adiranno le sedi di giustizia competenti senza ulteriore preavviso". Questo, invece, il testo inviato al governatore Zingaretti: "L'adeguamento delle tariffe delle strutture ex. art.26, più e più volte sollecitato, sembrava over avuto un impulso positivo nel mese di novembre 2013 (Determinazione n. G-05825 del 23/12/2013 ). Dopo una breve serie di incontri puramente interlocutori terminati nel mese di aprile 2014 (oltre 4 mesi dopo), durante i quali sono state fornite ai funzionari tutte le informazioni richieste, non è più pervenuta alcuna comunicazione formale al riguardo, salvo qualche veloce ed informale 'promessa' di incontro, regolarmente disattesa".
Le strutture associate, aggiungono ancora, "che con sensibili e costosi sforzi economici hanno adeguato i Centri agli standard previsti dalle norme, oltre ad aver esaurito tutte le risorse economiche e patrimoniali disponibili, ormai sono al limite del collasso, con conseguente prossima dimissione dei pazienti e relativa messa in mobilita del personale. Stante quanto sopra, contestualmente al dissesto economico, nel breve periodo dovranno essere messi al corrente di quanto sopra gli uffici delle Prefetture interessate. Si chiede, pertanto, di definire prontamente congruo e definitivo cronogramma con le scriventi associazioni, ravvisandosi nell'ennesimo silenzio e nell'inerzia degli enti istituzionali e/o dei dirigenti preposti, un comportamento giuridicamente sanzionabile". La presente è quindi da intendersi quale "formale invito e diffida ad adempiere alle legittime richieste avanzate da questo coordinamento entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della presente. Con espresso avvertimento che, decorso infruttuoso tale termine, i sottoscritti adiranno le sedi di giustizia civile, penale, amministrativa e tributaria- concludono- per la migliore tutela degli interessi degli associati, senza ulteriore preavviso".
(Wel/ Dire)