(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 3 mar. - In Spagna si registra la nascita di una nuova figura professionale, la "doula", che assiste sotto compenso le future mamme e i loro neonati. Ma le associazioni di categoria insorgono: "Non hanno titoli, e combinano pasticci".
Grazie anche ai tagli nella Sanità pubblica ed alla elevata disoccupazione femminile (il 24, 7% contro il 22, 8% della maschile), sta dilagando in Spagna una nuova professione: doula (assistente in greco), un servizio a pagamento per le future mamme. Ce ne sono già registrate 547 in tutto il Paese. La doula accompagna la donna prima, durante e dopo il parto, anche se il lavoro, che costa dai 500 agli 1.200 euro, non è riconosciuto visto che non possiede alcun titolo ufficiale.
"La nostra attività è soprattutto di presenza. Le madri, a volte, hanno bisogno di qualcuno che le ascolti e dia loro sicurezza" spiega Clara Vergés, presidentessa di Mares Doulas. Ma l'emergere di questa nuova figura professionale ha destato qualche polemica. Il collettivo delle ostetriche infatti, con l'appoggio del Consejo General de Infermería (la Associazione Nazionale delle Infermiere Pubbliche), ha denunciato che le doulas "stanno mettendo a rischio la salute della madre e del bebè, offrendo consigli senza alcun riscontro scientifico (come quello di far mangiare la placenta, ndr )". E chiederà alla magistratura ed al ministero della Sanità di intervenire. E le partorienti? "La doula è stato un gran appoggio. La levatrice vigila la salute della madre e del neonato.
L'assistente privata si occupava di altro, come cose di logistica e di accompagnamento", assicura Claudia, 38 anni, che al 3º parto ha deciso di contattare il servizio.
(Wel/ Dire)