Dolore cronico, Grünenthal: Riguarda 1 europeo su 5
Al Parlamento europeo è nato il nuovo gruppo di interesse 'Cervello, mente e dolore'
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 3 mar. - "Un Europeo su cinque soffre di dolore cronico almeno una volta l'anno, ma nell'80% dei casi i medici sopravvalutano o sottovalutano il livello di inabilità cui il dolore dà luogo nei propri pazienti. È quindi fondamentale che questi ultimi siano messi in condizione di descrivere al medico i propri sintomi nel modo più dettagliato possibile, per consentire una diagnosi precoce e aumentare così le probabilità di un efficace sollievo dal dolore". Lo afferma Grünenthal, organizzazione internazionale indipendente di ricerca farmaceutica (Germania), che ha deciso di co-sponsorizzare fino al 2020 un nuovo gruppo di interesse costituito da membri del Parlamento europeo di diverse nazionalità su 'Cervello, Mente e Dolore', per migliorare il benessere delle persone che convivono con il dolore neurologico e cronico.
L'iniziativa, lanciata ufficialmente presso il Parlamento europeo, è supportata dalla Federazione europea delle neurological associations (Efna) e da Pain alliance europe (Pae), l'organizzazione pan-Europea che raggruppa le associazioni di pazienti, sia nazionali che europee, impegnate nella lotta al dolore.
"I disturbi legati al dolore cronico possono dar luogo a una sofferenza personale enorme- continua l'organizzazione- causando altresì perdita di produttività, con il conseguente danno economico anche a livello sociale". Il nuovo gruppo di interesse "si focalizzerà inizialmente sui problemi più comuni che le persone affette da questi disordini si trovano a dover affrontare; e uno dei più impattanti è senza dubbio lo stigma sociale", afferma Joop van Griensven, presidente Pae. "In molti casi, questo problema sociale si aggiunge alla caratteristica dei disturbi del cervello, della mente e del dolore, di essere per propria natura non empiricamente rilevabili. Per questa ragione, consentire a chiunque di sperimentare che cosa provino questi pazienti quotidianamente è un primo strumento per aumentare la consapevolezza sul loro problema, e così esorcizzare lo stigma sociale che spesso circonda le persone che soffrono di questi disturbi".
Grünenthal, nel quadro di questo impegno nel migliorare e agevolare la diagnosi e il trattamento dei pazienti affetti da condizioni inabilitanti come il dolore neuropatico localizzato, aveva dato il via alla campagna 'My pain feels likeà', sviluppata in collaborazione con il dipartimento di Neurofisiologia Clinica e dell'Unità di riabilitazione del dolore dell'IRCCS di Montescano (Italia), e dedicata ai pazienti per facilitarli nella comunicazione dei propri sintomi ai medici.
Alberto Grua, chief commercial officer Europe, Australia and North America di Grünenthal, aggiunge: "Come azienda farmaceutica concentrata sulla Ricerca&Sviluppo, con un grande know-how nella terapia del dolore, siamo fortemente impegnati nell'acquisire una più profonda conoscenza dei bisogni insoddisfatti dei nostri pazienti. Vogliamo mettere il paziente al centro di tutti i nostri sforzi e intendiamo continuare a collaborare al fianco delle Associazioni di pazienti europee, quali Pain Alliance Europe ed Efna, per aiutare i pazienti a ottenere la giusta rappresentanza e così dar loro una 'voce chiara'".
In occasione dell'evento di lancio, a Bruxelles, Grünenthal ha offerto ai decisori politici e agli altri stakeholder l'opportunità di sperimentare una simulazione realistica del dolore neuropatico localizzato. I visitatori dello stand di 'My pain feels likeà', allestito presso il Parlamento europeo, sono stati invitati a prendere parte a una dimostrazione con la 'pain box' ('scatola del dolore'): un test psicofisico sviluppato dal professore Roberto Casale della Montescano Pain School italiana.
"L'esperienza della 'pain box' fa realmente aprire gli occhi a molte persone, perché davvero consente di capire quale sia la sensazione del dolore neuropatico e perché mai, di conseguenza, si possano registrare così tante e così diverse descrizioni individuali di questo tipo di sofferenza", spiega Casale.
È nato anche un sito web educazionale, oltre alla 'pain box', (http://www.mypainfeelslike.com/cmsdata/mypainfeelslike/it_IT/inde x.html), dove i pazienti possono trovare tutti gli approfondimenti sul dolore di cui soffrono, leggere le esperienze di altri pazienti e compilare il questionario sul dolore (http://www.mypainfeelslike.com/cmsdata/mypainfeelslike/it_IT/take -the-pain-test.html), che li può aiutare a descrivere al proprio medico la sensazione dolorosa che percepiscono.
L'impatto della campagna focalizzata sul paziente 'My pain feels likeà' non è passato inosservato: nel 2014 l'iniziativa di Grünenthal ha ricevuto il riconoscimento di 'Best practice europea', e al momento è nella rosa dei candidati per il premio 'Eyeforpharma Barcelona Awards', che sarà assegnato a marzo.
Nelle prossime due settimane la campagna 'My pain feels likeà' conoscerà un'ulteriore accelerazione: al sito web verranno aggiunte nuove informazioni su diversi tipi di dolore neuropatico, che porteranno altro valore aggiunto ai pazienti con dolore cronico.
SUL DOLORE NEUROPATICO - "Più di 26 milioni di persone nel mondo soffrono di dolore neuropatico. Circa il 60% può essere identificato come dolore neuropatico localizzato (Lnp), in quanto interessa una zona circoscritta del corpo. Solo il 40-60% dei pazienti con dolore neuropatico- rende noto l'organizzazione- riesce a trovare un adeguato sollievo dal dolore. Spesso la terapia viene impostata procedendo per tentativi, o viene seguito un approccio terapeutico progressivo, che può interessare un arco temporale di mesi e persino di anni. Questi pazienti soffrono a livello emotivo, fisico, psicologico e sociale".
(Wel/ Dire)
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