(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 12 mag. - Esiste una spiegazione scientifica alla tendenza ad abbuffarsi di dolci quando si è sotto pressione: lo zucchero allevia lo stress. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista The Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism dai ricercatori dell'Università della California di Davis (Usa), secondo cui gli effetti benefici esercitati dal saccarosio sull'organismo umano rischiano di creare una "dipendenza da dolci" e aumentano il pericolo di incorrere in sovrappeso e obesità.
La ricerca è stata condotta su 19 donne di età compresa tra 18 e 40 anni, che sono state incaricate di bere tre volte al giorno una bevanda dolcificata con zucchero o con aspartame, per un periodo di due settimane. Alla fine di questo periodo, gli autori hanno chiesto alle partecipanti di rispondere a una serie di quesiti matematici piuttosto complicati, mentre loro ne analizzavano, per mezzo della risonanza magnetica funzionale, le risposte cerebrali allo stress. Inoltre, gli esperti hanno prelevato dei campioni di saliva dalle volontarie, per valutare la concentrazione di cortisolo - noto anche come "ormone dello stress", perchè la sua produzione aumenta quando ci si sente sotto pressione.
Al termine dell'esperimento, è emerso che, durante l'esecuzione dei test aritmetici, le donne che avevano bevuto la bevanda dolcificata con il saccarosio avevano rilasciato meno cortisolo rispetto alle altre. I risultati, secondo gli autori, dimostrano che il consumo di dosi elevate di zucchero altera la normale risposta dell'organismo allo stress, riducendo l'affaticamento mentale.
"Questo è il primo studio che dimostra come il consumo di alti livelli di zucchero, ma non di aspartame, possa alleviare lo stress negli esseri umani", osserva Kevin Laugero, che ha coordinato la ricerca. "La preoccupazione è che lo stress emotivo o psicologico possa determinare l'abitudine a consumare dosi eccessive di zucchero e aumentare gli effetti nocivi per la salute che questa sostanza può provocare, come l'obesità".
(Wel/ Dire)