(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 28 lug. - Sono 77 le persone ancora presenti nell'Opg di Reggio Emilia. Al 18 marzo, una manciata di giorni prima della chiusura obbligatoria (il 31 marzo), erano 135. "Tutto sommato, direi non male", commenta Desi Bruno, Garante regionale dei detenuti. Dei 135 di marzo, 42 non erano internati ma detenuti a tutti gli effetti (con infermita' psichica sopravvenuta durante l'esecuzione della pena o minorati psichici, obbligati percio' a stare in una struttura di tipo penitenziario). Dei 77 ancora nell'Opg oggi (piu' correttamente 75, perche' 2 di essi sono in licenza finale), 34 sono i detenuti (che resteranno quindi nella struttura), mentre il resto (41 persone) non sono emiliano-romagnoli.
"Da marzo a oggi, a 35 ex internati e' stata concessa la liberta' vigilata e 25 sono stati accolti nelle due Rems della Regione, a Parma e Bologna. Cosa significa? Che al momento nell'Opg di Reggio Emilia non c'e' piu' nessun internato residente in Regione. L'Emilia-Romagna ha fatto il suo dovere.
Gli internati ancora presenti nella struttura reggiana sono in attesa che le Regioni di residenza si mettano a norma", spiega Bruno. La maggior parte di essi viene dal Veneto, ma c'e' anche qualche lombardo: "Lombardia e Veneto- anticipa la Garante- starebbero pensando a una soluzione condivisa. Quello che e' certo, e' che sono obbligate dalla legge a trovare una soluzione, non possono certamente sottrarsi ai loro doveri".
(Wel/ Dire)