(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 28 lug. - "Stiamo ripetendo l'errore di sottovalutare la velocità dei pusher e la loro capacità creativa di far accettare le droghe più devastanti ai giovani" dice Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'età evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), commentando il caso del ragazzo sedicenne morto a Riccione(
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L'IdO ha una équipe di psicoterapeuti esperti presenti negli sportelli d'ascolto e supporto psicologico delle scuole di Roma e del Lazio per prevenire il disagio e i comportamenti a rischio. "I ragazzi addirittura si comunicano che dopo le pasticche va fumata una canna per poter tornare più sobri a casa- prosegue lo psicoterapeuta- e noi ancora discutiamo se le pasticchette hanno disegnato sopra gli smile o si presentano con un colore accattivante... noi risultiamo inadeguati e obsoleti".
Per Castelbianco "l'unica possibilità è informare i ragazzi per fargli conoscere de visu gli effetti negativi della droga". Un valido esempio c'è: "Far permanere qualche giorno nei pronto soccorsi le persone che sono state sorprese a guidare una macchina in stato di ubriachezza- conclude- per mostrare loro cosa succede nei pronto soccorso stradali e quali sono gli effetti degli incidenti".
(Wel/ Dire)