Carlo Gaudio parla di duplicità dei film nel valore 'cura'
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 21 lug. - Cinema e Psichiatria. "Un argomento innovativo e di confine tra la terapia e la cultura, ma la cultura e' anche terapia in alcune circostanze". La precisazione e' di Eugenio Gaudio, magnifico rettore dell'Universita' 'La Sapienza' di Roma, presentando un evento sul disturbo bipolare, le emozioni, i gruppi, la comunicazione, la psicologia umanistica e il cinema come Arteterapia nel dipartimento di Neurologia e Psichiatria il 15 luglio a Roma.
Cinema e psicoanalisi, e' "un legame costitutivo perche' l'autore riversa nel film le pulsioni piu' profonde che riesce ad esternalizzare. L'arte del cinema- afferma il magnifico rettore- e' l'arte del XX secolo".
Eugenio Gaudio conclude passando la parola al fratello Carlo Gaudio, professore ordinario e primario di Cardiologia, ma soprattutto "appassionato di cinema da sempre. È stato anche giurato del David di Donatello".
Le esperienze del Day Hospital di Psichiatria "di questo dipartimento - il primo attivato a 'La Sapienza' - sono contenute in un volume che e' una piccola miniera di informazioni- prosegue l'esperto- sia sulle connessioni cinema-psichiatria che sui richiami delle esperienze maturate. La storia della psichiatria e del cinema hanno una data in comune: 120 anni fa. Nella storia del cinema George Eastman nel 1885 inventa la pellicola celluloide, mentre 10 anni dopo i fratelli Lumière mostrano a Parigi la loro prima proiezione pubblica. Stesse date per la storia della Psicoanalisi: nel 1885 Freud ebbe la libera docenza e nel 1895 pubblicava il suo sogno, sdoganando l'interpretazione e l'uso, per la prima volta, del termine 'Psicoanalisi'".
Nel valore della cura il cinema ha una duplicita', secondo il medico appassionato di film: "Il cinema di qualita' mostra attraverso le pellicole alcuni casi emblematici e dimostra con studi rigorosi 'il corretto approccio'. All'inizio- ricorda Gaudio- quando c'era un 'approccio del contatto' tra paziente e psichiatra, questi era inteso come una figura provvidenziale e scattava spesso il transfert, il rapporto amoroso tra paziente e psichiatra. Successivamente inizia ad essere anche illustrato il 'necessario internamento' del paziente e la sua cura, basata sulla psicoterapia e la farmacoterapia".
Il rapporto cinema psichiatria passa attraverso quattro tematiche, che Carlo Gaudio illustra ripercorrendo alcuni film del passato e del presente: - 'Cinema come terapia': Questo tema si ritrova nei film 'Viale del tramonto' di Billy wilder e 'L'Aviatore' di Martin Scorsese. "La caduta depressiva del protagonista, che si chiude in una stanza dove la sua unica realta' diventa il cinema, gli consentira' di sopravvivere, superare la crisi e tornare ad una vita piu' normale".
- Cinema e psichiatra: "Qui emergono 'Lo specchio scuro' di Robert Siodmak e 'Psyco' di Alfred Hitchcock, con la scena della doccia più famosa al mondo. "In Psyco il complesso di Edipo viene spiegato ai poliziotti dallo psichiara- ricorda il professore- invece, nel film di Siodmak abbiamo uno psichiatra buono, su cui il transfert va alla grande perche' emerge come figura angelica".
- Il doppio: Carlo Gaudio propone sul tema due film di Alfred Hitchcock, 'L'altro uomo' e 'Il ladro'.
- Il sogno: In 'Io ti salvero'' di Hitchcock, "che scritturo' Dali' per le scenografie, e il meno noto sogno di Gian Maria Volonté dell''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto' di Elio Petri, che vinse l'Oscar e lancio' Volonte' come migliore attore degli anni '70. In questo lungometraggio- continua il cardiologo- il protagonista non si fara' chiamare mai commissario ma sempre dottore, per dimostrare che il suo e' il potere dello Stato, inattaccabile e impossibile da mettere sotto giudizio. E il sogno che simboleggia proprio il suo scontro interno tra la parte che si vuole salvare e quella che si vuole condannare".
Petri era un regista "profetico- conclude il medico- si pensi che in 'Todo modo' fa morire Moro per indicare la fine della Dc, e due anni dopo il politico morira' realmente. Un cinema profetico- ripete- come solo la vera arte sa essere".
(Wel/ Dire)