(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 7 lug. - Gli ospedali psichiatrici giudiziari dovevano chiudere il 31 marzo scorso per lasciare il posto alle Rems, ma l'iter ha gia' evidenziato criticita' e complicazioni, a partire dal fatto che in molte regioni le Rems non sono mai partite, costringendo cosi' le poche aperte a sobbarcarsi anche il carico di pazienti da altri territori, che sono stati trasferiti in via provvisoria e poi ritrasferiti, e ingenerando "difficolta' e ripercussioni sulla sicurezza". A fare il punto sul passaggio dai sei Opg alle Rems e' stato il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, nella seduta del Senato di mercoledì 27 giugno. A quanto riferito da De Filippo in aula, le quattro Rems che sono gia' attive sono gia' piene: si tratta delle residenze di Pisticci (Basilicata), Pontecorvo (Lazio) e di Bologna e Parma in Emilia-Romagna, che "hanno gia' raggiunto la loro capienza massima".
Le Rems provvisorie di Castiglione delle Stiviere, intanto, che avrebbero dovuto accogliere solo chi arrivava da Lombardia e Liguria, "accolgono ora pazienti residenti in altre regioni, che non hanno ancora attivato nel loro territorio alcuna Rems". Al 19 maggio 2015, a Castiglione risultano 230 pazienti, solo 140 dei quali residenti in Lombardi e Liguria; gli altri sono 19 senza fissa dimora e 71 persone residenti in 14 diverse regioni d'Italia. Una situazione che fa propendere il ministero della Giustizia per l'ipotesi di riprogrammare i posti nelle Rems aumentadoli: "Se i dati relativi ai nuovi ingressi si dovessero confermare e di dovesse confermare stabilmente l'incremento delle persone destinatarie di misure di sicurezza, sara' necessario aggiornare la programmazione delle Rems per garantire gli standard essenziali di benessere e limitare al massimo gli spostamenti da una regione all'altra", afferma De Filippo.
Di certo, di passi avanti se ne sono fatti, osserva il sottosegretario alla Salute, se si considera che tre anni nei sei ospedali psichiatrici giudiziari erano ospitate circa 2.000 persone, mentre al 22 giugno gli internati negli opg sono 341.
Tuttavia, il disguido per cui diverse regioni non hanno dato vita alle Rems come avrebbero dovuto, a costretto il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria a fare ricorso ad "assegnazioni temporanee fuori bacino" nelle regioni piu' disponibili, ovvero Lombardia ed Emilia-Romagna, per poi trasferire nuovamente quei pazienti nelle regioni di residenza. "Questo iter- spiega De Filippo- ha provocato delle difficolta' e ripercussioni sulla sicurezza delle strutture esistenti, in particolare per la Lombardia, che non potra' piu' accettare alcun paziente fuori bacino, avendo gia' la struttura di Castiglione superato di molto la propria capienza". Questa prassi degli spostamenti ripetuti, ha fatto sapere il sottosegretario, deve finire al piu' presto "per tutelare il benessero delle persone".
Quanto alle Regioni ritardatarie, de Filippo auspica "un maggior impegno delle amministrazioni regionali affinche' sia garantita una maggior corrispondenza tra quanto si deve realizzare e quanto e' stato dichiarato". D'altro canto "il Governo e' intenzionato a procedere in tutti i modi consentiti dalla legge per sopperire all'operato delle Regioni e delle amministrazioni che non rispettaranno gli adempimenti connessi alla realizzazione delle Rems individuate sul territorio di competenza".
(Wel/ Dire)