Arpa Roma: Un prodotto della psiche per guarire se stessa
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 7 lug. - "La fiaba ha una dimensione archetipica ed è uno strumento di comprensione importante. Corrisponde a certi modelli universali e traspersonali che non hanno tempo e ci aiutano a capire la struttura stessa della psiche. Possono essere molto utili ai fini della terapia, perché il lavoro sulle fiabe e con le fiabe è una specie di omeopatia. Vuol dire utilizzare quello che è un prodotto della psiche stessa per guarire la psiche. Spesso i nostri modelli terapeutici sono dei modelli elaborati solo a livello conscio. La fiaba rappresenta una buona mediazione tra quello che è conscio e quello che è inconscio. Omeopatia perché è un prodotto della psiche che serve alla psiche". A dirlo è Robert Mercurio, socio analista, fondatore dell'Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica (Arpa) di Roma intervistato sul ruolo che la fiaba ha nel mondo della Psicologia.
"Le fiabe sono un prodotto molto speciale di una tradizione orale che riesce a dare una forma raccontabile alle fantasie di un gruppo collettivo. Rappresentano- precisa l'analista- una compensazione di quello che manca nella cultura e nella religiosità di quella cultura. Per questo motivo sono utili strumenti di lavoro per il mondo della psicologia".
- Le fiabe sono una nuova modalità di lettura della persona? "Come fenomeno individuale ogni persona è diversa e la storia, l'autobiografia, di ogni persona è fondamentale- risponde Mercurio- ma facciamo parte anche della razza umana. La psiche ha una sua dimensione collettiva e universale e la fiaba ci dà lo sfondo della nostra natura collettiva".
- A livello clinico come si conciliano le fiabe nel lavoro del terapeuta? "Il lavoro aiuta ad avere una forma di mediazione tra un disturbo e la dimensione più profonda di quel disturbo. Molto spesso partendo dalla storia, utilizzando proprio la fiaba, le persone riescono ad interagire con una parte di loro che diversamente non sarebbero state in grado di contattare. È uno strumento di lavoro formidabile. Non solo con i bambini, è utilissima anche per gli adulti. Ci sono diversi esempi, casi clinici, in modo particolare pazienti border line, che riescono a contattare parti della propria personalità solo tramite il racconto- conclude Mercurio- che diventa uno spazio simbilico in cui il paziente riesce ad incontrare il proprio disturbo e anche il terapeuta".
(Wel/ Dire)