Cipe-Sispe-Sinspe: Triplicati in ultimi 10 anni. Problema è Npi
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 30 giu. - "In Sicilia le problematiche psicologiche del bambino sono triplicate negli ultimi 10 anni, passando dal 3-5% al 10-15%. Il problema della diagnosi e della terapia è centrale, perché vengono fatte e scelte dalla Neuropsichiatria infantile (Npi) che non ha la specificità della competenza e dell'aria". La pensa così Giuseppe Gullotta, presidente della Federazione delle società pediatriche CIPe-SISPe-SINSPe, che precisa: "Vorrei affrontare il problema della Npi, a cui spetta la diagnosi. Per farlo riprendo le parole del professore Lorenzo Pavone di Catania, tra i fondatori della Società italiana di neurologia pediatrica, che ha sempre sostenuto che non si può parlare di neuropsichiatria infantile ma di neurologia pediatrica o psichiatria pediatrica. Bisogna scindere la neurologia dalla psichiatria- sottolinea Gullotta- come avviene per gli adulti. È difficile, ma il coraggio implica scelte radicali. Il bambino non è un piccolo adulto, è un mondo a sé, un mondo globale. I raparti vanno riformati e scissi, così come gli approcci e le professionalità. Non è possibile che un bambino con problemi di balbuzie per riuscire ad avere un trattamento deve aspettare un anno e mezzo, così la sua problematica diventerà cronica. Dopo i 4 anni la balbuzie diventa patologica, fino a 3-4 anni è invece transitoria, ma se la lasci a sé stessa non si disinnescherà mai il meccanismo".
Per Gullotta l'infanzia non è attenzionata abbastanza. "È come parlare di calcio al bar, ne discorrono tutti e alla fine della partita è un tema già dimenticato. Il vero avvocato difensore del minore è il pediatra di famiglia. Balbuzie, difficoltà del linguaggio, disturbi specifici di apprendimento, difficoltà di attenzione non sono affrontati da nessuno. Manca una politica per l'infanzia, gli interventi sono fatti a spizzichi e mozziconi, non esiste un coordinamento regionale, nazionale e aziendale.
Bisognerebbe parlare di ministero dell'Infanzia e dell'Adolescenza- sottolinea il medico- e intanto aumentano i suicidi di adolescenti bloccati nelle morse del bullismo, dell'alcol, della droga, e nessuno fa niente. Siamo un fiume che si divide in tanti piccoli rivi e mai una goccia che arriva a mare".
- Negli ultimi 15 anni è cambiato qualcosa da un punto di vista clinico? "Stiamo assistendo a una crescita esponenziale di patologie acute di tipo infettivo - tra cui il morbillo e la varicella - e di forme di disagio socio-psicologico nei bambini. Le problematiche del mondo esterno producono in loro difficoltà ad approcciare agli altri, alla famiglia e ai pari. Tutto si riversa sulla loro psiche provocando un disagio non indifferente. Stiamo inoltre reinnescando un meccanismo rischioso con il calo delle vaccinazioni- ricorda il pediatra- che riporta in vita patologie misconosciute. Un esempio è l'ultimo caso di difterite in Spagna".
La disaffezione dei vaccini è stata "causata da un passaparola su internet originato dal falso nesso morbillo-autismo. Le mamme hanno paura dei vaccini- ammette Gullotta- io dico che l'unica paura dei vaccini è quella di non farli. A Napoli, 4-5 anni, fa ci furono 5 morti a causa del morbillo".
- Cosa pensa del Manuale diagnostico dei disturbi mentali (Dsm), lo considera uno strumento utile? "Il principio fondamentale è valido ma va limato. Ha una valenza scientifica che non è assoluta. La scienza va avanti e anche il Dsm deve essere migliorato ".
- In base alla sua casistica, qual è la problematica più frequente? "Le infezioni virali difficilmente gestibili.
Attualmente in Italia stiamo vivendo un'infezione virale gastrointestinale, un'epidemia costante e impressionante che dura da mesi senza pausa. Le infezioni virali non batteriche- ricorda il presidente- non si curano con gli antibiotici. Abbiamo qualche difficoltà ad affrontarle in maniera decisa, e spesso sono forme autolimitanti da affrontare con consigli pratici ai genitori.
L'epidemia è in crescita. Lo stesso accade per le allergie, ormai multifattoriali. Dire realmente quale sia la patologia del bambino è difficile- conclude- gli alimenti sono fortemente manipolati con conservanti, disservanti o altro, e tutto questo porta allergie".
(Wel/ Dire)