Il 27 febbraio a Messina un nuovo incontro sul tema al Teatro Vittorio Emanuele
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 10 feb. - "Per affrontare le crisi bisogna imparare a coglierne e a leggerne i segnali: solo il 'sapere' porta oltre il malessere. La vicenda di Jung è istruttiva ed esemplare". Lo ha raccontato Marco Garzonio, psicologo analista-psicoterapeuta, nel corso del seminario 'Il Libro Rosso di Jung, un'apocalisse moderna', tenuto con lo psicologo Ferdinando Testa il 31 gennaio nell'ambito dei 'Seminari di psicologia del profondo - la psicologia analitica nella pratica clinica', promossi dall'Istituto per l'Italia meridionale e per la Sicilia del Cipa.
Sul tema il Cipa promuove un ulteriore incontro il 27 febbraio a Messina, nel teatro Vittorio Emanuele, alla presenza di numerosi relatori(http://www.cipameridionale.it/public/febbraio.compressed% 201.pdf).
"Il fondatore della Psicologia analitica- prosegue Garzonio- componendo il Libro Rosso, ha narrato come lui è riuscito a superare una crisi personale e professionale difficile, rischiosa sotto il profilo della stessa tenuta psichica. Jung ha fornito un paradigma del percorso che ognuno può compiere nel profondo: fare l'esperienza di perdersi e di ritrovarsi, di morire a sé e di rinascere (sottotitolo dell'opera è Liber Novus), dopo essersi misurato, oltreché con le proprie, con ombre dello 'spirito del tempo': mete collettive (carriera, potere, danaro, successo); violenze; hýbris a livello individuale e sociale; prevaricazioni, menzogne; rivalità; risentimenti; insufficienze etiche".
Il seminario è partito dalla constatazione che il 'Libro Rosso' nasce "nel solco di un genere letterario antico: la 'letteratura apocalittica", dove apocalissi significa 'rivelazione', annuncio e ascolto di ciò che viene dallo spirito del profondo, non distruttività come si è portati a credere". Sono state illustrate immagini tratte dal Libro Rosso (resoconto del 'processo d'individuazione' di Jung, prototipo di ogni 'processo d'individuazione') "messe a confronto con pagine di storia, opere d'arte di varie epoche, esperienze religiose, tappe di cammini individuali raffigurate in quadri di Sandplay Therapy". È emerso che "ciò che sembrava una catastrofe (sogni e visioni sconvolgenti di Jung del 1913-1914) prospettava in realtà un salutare 'rivolgimento'. Catastrofe (che è anche sinonimo di apocalissi) è composto infatti di katß ('basso', 'fondo') e stréphein ('girare'), cioè capovolgimento, rivoluzione, della mente, della coscienza (ecco ancora il Liber Novus), mutamento del vertice d'osservazione: quello che per i Greci era l'esito della tragedia e che per Jung, negli stadi della conoscenza, è la catarsi- conclude Garzonio- premessa della trasformazione.
Ovvero, lo scopo della psicoterapia: trasformare sé per cambiare il mondo".
(Wel/ Dire)