Libri sociali, Giorno memoria: Shoah, il punto di vista pedagogico
Un volume che ricostruisce il percorso formativo sul tema
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 3 feb. - Un volume che ricostruisce il percorso formativo legato al tema della memoria del nazifascismo e degli effetti catastrofici che esso ha avuto in Europa, non elencando una nuova didattica bensi' chiarendo la prospettiva storico-culturale in cui e' stata inserita la cosiddetta 'pedagogia della memoria'.
Nasce cosi' 'Percorsi storico-educativi della memoria europea', edito nel 2014 da FrancoAngeli. Luca Bravi, ricercatore presso l'Universita' Telematica L.da Vinci di Chieti, dedica la prima parte del libro appunto alla politica della memoria, prendendo in considerazione alcuni luoghi simbolo come il Museo statale di Auschwitz, sorto subito dopo la liberazione del campo di sterminio, e lo Yad Vashem, nato nel 1953 a Gerusalemme e che oggi e' l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah in Israele.
Uno ad uno, l'autore elenca istituti, musei e memoriali nei quali oggi a suo avviso, e' custodito il valore fondamentale dell'Olocausto. In seguito il volume affronta la necessita' pedagogica di insegnare la Shoah: porsi il problema di una storia vissuta, da raccontare nel presente, significa irrompere nel campo della memoria. Partendo da un interrogativo fondamentale, emerso da un convegno risalente al 1970: i libri di testo della scuola italiana ricostruiscono le vicende legate alla Resistenza? E ancora, la scuola italiana diffonde i valori che avevano caratterizzato la pagina della Resistenza e gli ideali della Costituzione? A partire da queste riflessioni, il volume rappresenta un utile strumento di approfondimento per insegnanti, formatori ed educatori, coinvolti nella progettazione di percorsi legati agli 'Holocaust studies', ma anche per studiosi del settore.
(Wel/ Dire)
|