(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 3 feb. - Più di un milione i tweet contro le donne, 6mila antisemiti, più di 100mila quelli omofobi, 154mila a sfondo razzista e quasi 500mila contro i disabili. Sono questi i dati della 'Mappa dell'intolleranza' presentata nella Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio. La prima mappa dell'intolleranza è stata promossa da Vox - Osservatorio italiano sui diritti e realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Informatica dell'Università degli studi di Bari Aldo Moro, il Dipartimento di Diritto Pubblico, Internazionale e Processuale dell'Università degli studi di Milano e il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica della Facoltà di Medicina e Psicologia dell'Università La Sapienza di Roma. Si tratta di una mappa vera e propria in quanto i tweet sono stati geolocalizzati, per poter avere un'indicazione delle zone maggiormente a rischio di intolleranza e odio. I temi analizzati, da gennaio ad agosto 2014, sono stati l'odio razziale, l'omofobia, l'odio contro le donne, contro i diversamente abili e l'antisemitismo, quest'ultimo rilevato da novembre 2014 a metà gennaio 2015.
Rispetto ai termini utilizzati per le offese nei confronti delle cinque categorie studiate, dai dati risulta quasi sempre presente il collegamento con la dimensione corporea e l'atto fisico, nonché il fatto che il termine che identifica, la donna, l'ebreo, l'omosessuale, il disabile, lo straniero viene spesso associato a parolacce che indicano sporcizia e contaminazione.
La mappa vuole essere uno strumento utile per prevenire e quindi poter agire avendo a disposizione i dati di un fenomeno violento e discriminatorio.
"Le parole fanno malissimo, questa ricerca fa capire quanto fa male subire parole di odio. Non credo che l'Italia sia un Paese che odia ma che si sia addormentato, è importante accendere i riflettori sul peso delle parole", ha commentato Ivan Scalfarotto, Sottosegretario al Ministero delle riforme e dei rapporti con il Parlamento, intervenuto alla presentazione.
I dati dell'indagine voluta da Vox sono utile anche per "promuovere politiche integrate a livello territoriale che tengano conto del riconoscimento dei diritti anche facendoli entrare nelle politiche economiche", ha sottolineato Giovanna Martelli, consigliera del premier per le pari opportunità. LA DISTRIBUZIONE NAZIONALE - La distribuzione nazionale appare piuttosto uniforme con picchi in Lombardia, Campania e al confine tra Abruzzo e Puglia.
ANTISEMITISMO - Questo tipo di tweet sono i piu' geolocalizzati: dei 6mila raccolti in meno di tre mesi 1150 sono stati geolocalizzati. Il picco si registra in centro Italia e in particolare in Abruzzo. Gli insulti piu' usati sono 'rabbino', 'giudeo', 'usuraio'.
OMOFOBIA - Piu' di 110 mila messaggi contro gli omosessuali con un linguaggio che nega la dignita' delle persone. Il 7,66 per cento e' stato geolocalizzato con una maggiore concentrazione registrata in Lombardia, con una presenza significativa in Campania e Friuli-Venezia Giulia. L'insulto in questo caso viene frequentemente associato a parti del corpo e le attivita' omosessuali vengono descritte come turpi e rivoltanti.
RAZZISMO - Piu' di 154mila i tweet razzisti sopratutto in Lombardia, Friuli e Basilicata. Gli insulti preferiti sono 'terrone', 'zingaro' e 'negro'. È stata registrata inoltre una netta crescita dei post a sfondo razzista in occasione dei mondiali di calcio e delle partite di campionato.
DIVERSAMENTE ABILI - I cinguettii registrati contro i disabili sono quasi 500mila con una diffusione territoriale abbastanza omogenea. I picchi rilevati in Lombardia, Campania e al confine tra Abruzzo e Puglia.
(Wel/ Dire)