OpL: Comunicazioni Aifa parziali e apparentememnte pro domo
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 3 feb. - "La cura della depressione, come attestato dalla gran parte della ricerca scientifica internazionale, richiede un approccio terapeutico integrato: in prima battuta psicologico e psicoterapeutico e poi, ove necessario, anche farmacologico. Ciò dovrebbe avvenire a maggior ragione nei confronti di soggetti 'a rischio' come le donne in gravidanza. Rimango quindi sinceramente perplesso di fronte alle posizioni pubbliche recentemente espresse dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che si focalizza invece unicamente sulla presunta efficacia del farmaco in sé, senza alcuna menzione allo specifico e distintivo contributo terapeutico dell'intervento psicologico e psicoterapeutico nella gestione della gravidanza di donne con disturbi dell'umore". Lo dichiara in una nota Nicola Piccinini, il presidente dell'Ordine degli psicologi del Lazio (OpL), a commento dei rilievi pubblicati dall'Aifa riguardo all'assunzione degli antidepressivi durante la gravidanza.
"Queste comunicazioni parziali e apparentemente pro domo, in palese conflitto con il diritto alla Salute del cittadino- prosegue Piccinini, commentando la comunicazione pubblicata sul sito dell'Aifa riguardo allo studio dell'Istituto di Neuroscienze Semel e da Human Behavior della Università della California- offrono un cattivo servizio alla cittadinanza, rischiando di minare la trasparenza nel percorso terapeutico del cittadino".
L'Ordine psicologi del Lazio ha attivato un gruppo di progetto "specifico sulla psicologia e la psicoterapia nella perinatalità e- afferma Nicola Piccinini, presidente dell'Ordine degli psicologi del Lazio (OpL)- nel corso del 2015 terremo un appuntamento pubblico in cui inviteremo al confronto tutte le altre professioni coinvolte in questo ambito operativo.
Inviteremo con piacere anche l'Aifa, nella speranza di poterle meglio rappresentare il contributo della funzione psicologica, e magari individuare sinergie e collaborazioni realmente indirizzate alla tutela del diritto alla Salute del cittadino e, in particolare, delle donne in gravidanza".
Il tema "dell'appropriatezza prescrittiva nell'uso dei farmaci è senz'altro importante e lo diviene ancor più in gravidanza, dove gli eventuali affetti avversi possono riguardare sia la salute materna che quella fetale", dichiara Mirta Mattina, coordinatrice del Gruppo di 'Progetto sulla Perinatalità' dell'OpL. "Come psicologi che operano nel periodo perinatale vogliamo inoltre sottolineare che l'insorgenza di disturbi dell'umore o di altre forme di disagio psicologico in tale fase può essere imputata a un complesso insieme di fattori di natura bio-psico-sociale: l'approccio terapeutico non può prescindere da tale dato- spiega la coordinatrice- e deve essere attuato da équipe multidisciplinari in cui i diversi professionisti lavorino in sinergia".
Mattina conclude: "Appare quindi evidente l'importanza sia di una formazione specifica degli operatori che della revisione complessiva delle prassi, per non ridurre l'approccio al problema unicamente agli aspetti meramente farmacologici o alla dimensione psicologica individuale della madre".
(Wel/ Dire)