(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 3 feb. - "Da una parte registriamo una riduzione di farmaci come gli antibiotici, che e' una cosa molto positiva, e una maggiore accuratezza della prestazione in gran parte di classi; dall'altra, invece, registriamo un aumento degli oppioidi e dei farmaci antidepressivi che e' fuori da una correttezza della prescrizione medica". Cosi' Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, a margine della conferenza stampa di presentazione dei dati del rapporto nazionale 'L'uso dei farmaci in Italia' (gennaio-settembre 2014), realizzato dall'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali (Osmed) dell'Agenzia italiana del farmaco e presentato presso la sede dell'Aifa.
Secondo il ministro, dietro a questo "c'e' un tema sociale sicuramente di forte disagio della popolazione, e una necessita' anche di incrementare i servizi territoriali di supporto e di appoggio dal punto di vista neuropsichiatrico e psicologico per quanto riguarda persone che possono attraversare una fase di difficolta'". L'altro aspetto che e' emerso, aggiunge ancora Lorenzin, "e' quello di un abuso di oppioidi in fasce di eta' anziane che non c'entra niente con la terapia del dolore. Questa e' quindi una fascia su cui bisogna lavorare- aggiunge- sia sull'appropriatezza della prescrizione sia sull'assistenza del paziente".
SU ACCESSO FARMACI ANCORA TROPPE DISEGUAGLIANZE - "Uno dei maggiori elementi di criticita' del nostro sistema e' il non riuscire a superare le frammentarieta' territoriali: regioni come il Lazio e la Campania, per esempio, ci continuano a dire che per quanto riguarda l'accesso ai farmaci c'e' un grandissimo gap rispetto alle altre regioni".
Per il ministro si tratta "non solo di un problema economico- prosegue- ma della salute del cittadino. La frammentazione del sistema regione per regione non ci aiuta a far mantenere un equilibrio sul piano nazionale- sottolinea- ma d'altronde non si puo' chiedere alle regioni di conformarsi se poi si vanno a comprimere le risorse".
Per discutere sul futuro del sistema welfare, conclude Lorenzin, "questo tema deve diventare centrale. E invece se ne continua a parlare solo nelle ultime pagine dei grandi giornali o a latere dei tg".
(Wel/ Dire)