(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 28 apr. - Offrire uno spazio per l'informazione e la sensibilizzazione verso gli utenti psichiatrici, a favore degli operatori cinofili, nell'ottica di promuovere l'attivazione di interventi assistiti dagli animali. È l'obiettivo del 'Corso introduttivo al disagio psichiatrico per operatori cinofili', promnosso dal dipartimento di Salute Mentale dell'Asl Torino 1 mercoledì 30 aprile a Torino dalle 14 alle 17.30 presso il Salone delle conferenze in Via San Secondo 29 (Terzo piano).
L'evento è organizzato in collaborazione con le associazioni Insieme Onlus, Onlus Carolina e 'il Bandolo', la cooperativa sociale 'Il Margine', il Gruppo Famiglia 'Patrizia Ronco' e l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle D'Aosta, e con il supporto della Compagnia di San Paolo.
"L'effetto benefico, esercitato dall'interazione uomo-animale sull'umore e sulle condizioni di salute delle persone è conosciuto sin dall'antichità. Il valore terapeutico, basato sulla 'costruzione' di un'intesa affettiva ed emotiva che attiva nuovi canali di comunicazione, ai giorni nostri- affermano gli organizzatori- viene strutturato all'interno di metodologie e protocolli definiti, impiegati nel processo di cura per integrare, rafforzare e coadiuvare i trattamenti 'tradizionali'".
L'iniziativa formativa viene proposta a operatori cinofili e agli operatori di Pet Therapy con il duplice scopo di: "sensibilizzare i destinatari verso la sofferenza che deriva dal disagio psichico contrastando i fenomeni legati a pregiudizio e stigma; favorire la costruzione di 'connessioni' che promuovano il riconoscimento e il rafforzamento delle abilità sociali, cognitive e comportamentali delle persone in difficoltà.
Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di "individuare con maggiore precisione le caratteristiche dell'animale più idoneo per singolo paziente psichiatrico, riconoscere tempestivamente atteggiamenti di disagio e comportamenti 'difficili' che possano ostacolare le interazioni paziente-animale collaborando con l'operatore sanitario coinvolto nell'attività (infermieri, educatori,..), riconoscere i comportamenti- concludono- gli stili relazionali e le tecniche di de escalation che promuovono una comunicazione efficace".
(Wel/ Dire)