Attraversando morte, lutto, creatività
Il libro di Simonetta Putti sarà presentato a Roma il 23/5
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 28 apr. - 'Attraversando Morte, Lutto, Creatività' è il libro di Simonetta Putti, picologa, analista junghiana, che dà voce ad autori diversi, prospettando al lettore una varietà di ottiche che saranno di impulso a pensare.
"Nel testo c'è il pensiero di Bruno Callieri e di Aldo Carotenuto, che già hanno - di fatto - attraversato la vita. Ci sono anche altri autori, che si soffermano su talune particolari modalità, inconsuete e anche poco note, di vivere il lutto e relazionarsi alla morte". Il libro sarà presentato sabato 23 maggio a Roma presso l'Enoteca Letteraria in via Quattro Fontane 130 alle 19.30.
Il titolo "Attraversando" è un gerundio, tempo utilizzato per "indicare un processo considerato nei suoi riferimento ad un secondo avvenimento. L'idea di processo ci sembra idonea a parlare di 'Morte e Lutto' come momenti e movimenti dell'esistenza umana che - in quanto dolorosi e inevitabili - sono da taluni sentiti come limitanti e inaccettabili, ma che tutti dovremmo saper attraversare serenamente. Se sapremo attraversarli cogliendone il senso- spiega l'autrice- potremo anche meglio camminare in questo percorso imprevedibile che è la vita, e forse potremo anche - creativamente - trasformare il dolore in opera".
Il testo raccoglie quindi uno scritto di Bruno Calieri, ovvero una sbobinatura autentica di un seminario che tenne alla ghestalt poco prima di morire, un testo di Carotenuto e ancora un altro articolo di una terapeuta napoletana, Paola Russo, didatta Aipa. Infine l'autrice racconta come il lutto viene vissuto nel web e i social network. "Frequentando i social network si incontrano pagine di personaggi defunti, artefatti o anonimi, che riportano notizie su suddetti personaggi defunti creando nel lettore fraintendimento: può pensare che siano ancora vivi. Nel web- spiega la psicoterapeuta- si verifica una situazione di confusione tra reale e non reale, o tra illusorio o reale che ostacola la corretta elaborazione del lutto, perché non c'è una percezione piena della perdita".
(Wel/ Dire)
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