La Sisst porta in Italia terapie brevi per curarlo: Bepp e Net
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 28 apr. - "Il lutto ha le sue fasi, ma ci sono delle perdite che per circostanze particolari - pensiamo ad esempio a quelle legate al disastro dell'aereo Germanwings - sono tanto traumatiche da rimanere inelaborate nonostante sia trascorso il decorso naturale del lutto. Ciò accade proprio a causa delle caratteristiche del tragico evento". Lo spiega alla Dire Vittoria Ardino, presidente della Società italiana per lo studio dello stress traumatico (Sisst) che, il 28 marzo, ha promosso una giornata di approfondimento clinico su 'Il lutto traumatico: il volto oscuro della luna?'.
"Il senso dell'evento era avviare una riflessione sul tema alla luce della collaborazione con il 'Centrum 45' di Amsterdam- prosegue Ardino- che ha realizzato due protocolli sulla cura del disturbo post traumatico da stress e sulla cura da eventi traumatici. La nostra giornata ha voluto quindi analizzare questi protocolli psicoterapeutici". La Sisst ha l'obiettivo di introdurre in Italia le terapie brevi, sostenibili ed evidence-based per la cura delle sindromi trauma-correlate. Per questa ragione ha avviato la formazione di gruppi di terapeuti sia al modello Brief Eclectic Psychotherapy for Post-Traumatic Stress Disorder (BEPP) che alla Narrative Exposure Therapy (NET).
BRIEF ECLECTIC PSYCHOTHERAPY - La BEPP è un trattamento per le sindromi trauma correlate che "si snoda su 16 moduli integrando approcci psicoterapeutici diversi. Si incrociano aspetti della terapia cognitivo-comportamentale, attraverso la tecnica dell'esposizione immaginativa, con una parte di costruzione del significato che afferisce agli approcci psicodinamici. L'ideatore della terapia- fa sapere il presidente della Sisst- è Berthold Gersons, professore di Psichiatria all'Università di Amsterdam che, insieme al professore Geert Smid ha anche rielaborato il protocollo BEPP per la cura del lutto traumatico". Questo nuovo protocollo è stato presentato all'evento Sisst di fine marzo. NARRATIVE EXPOSURE THERAPY - La NET è una terapia breve di 8 moduli ideata da un gruppo di clinici e accademici tedeschi che hanno fondato un'associazione non governativa che si chiama 'Vivo'. "E' una terapia nata in origine per la cura del trauma in zone di conflitto o particolarmente compromesse per assicurare servizi di salute mentale sostenibili. Quindi- continua la psicoterapeuta- il protocollo NET è particolarmente adatto ai rifugiati, alle vittime di trauma da guerra, ai migranti, e si basa sulla teoria della rappresentazione duale della memoria traumatica. Al paziente viene chiesto di far ricostruire la sua linea della vita in alternanza di eventi positivi ed eventi negativi, con l'obiettivo di riesporlo al ricordo traumatico e dunque di integrarlo nella memoria autobiografica".
PROSSIMI CORSI SU NET E BEPP - Il prossimo corso Sisst sulla NET si terrà dal 26 al 28 giugno a Milano presso la Fondazione Cecchini Pace, e sarà tenuto da Ardino e dalla dottoressa Elisa Danese. Per informazioni scrivere a segreteria_corso@fondazionececchinipace.it.
Si terrà invece in autunno inoltrato il primo corso BEPP. Per informazioni scrivere a ardvittoria@gmail.com oppure elena.acquarini@uniurb.it.
IN AUTUNNO UN WORKSHOP CON BIFULCO DELLA MIDDLESEX UNIVERSITY - In autunno la Sisst promuove un workshop di due giorni rivolto agli operatori dei servizi per l'infanzia e l'adolescenza. Sarà diretto da Antonia Bifulco, professore di Psicologia della Middlesex University.
"Il workshop si focalizza su strumenti pratici per la valutazione dell'abuso e del maltrattamento che la stessa professoressa Bifulco ha sviluppato negli anni. Sono strumenti di assessment che hanno una doppia valenza: da una parte, nella loro forma originale, sono rivolti agli psicologi per valutare eventuali esperienze di abuso e maltrattamento; dall'altra, nella versione modificata- precisa Ardino- servono come griglia di lettura delle cartelle e per documentarsi sul minore".
LA RIVISTA DELLA SISST - E' in uscita la rivista ufficiale della Sisst che condivide questa impresa con la Sipges. Si chiama 'Studi Multidisciplinari Sul Trauma' ed è pubblicata da Franco Angeli Editore.
INTERVENTO PSICOSOCIALE E INTERVENTO CLINICO IN SITUAZIONI DI EMERGENZA - "L'intervento psicosociale richiede un approccio globale e di comunità, una risposta di 'primo soccorso psicologico' ai bisogni di base dell'individuo, del gruppo e della comunità colpita. Si segue un approccio di triage in cui lo psicologo- continua Ardino- ha anche il compito di individuare le vulnerabilità maggiori e le persone con minori risorse per superare la fase acuta dell'evento traumatico che, in emergenza, rimane ancora un evento potenzialmente traumatico. In quest'ottica, l'intervento clinico avverrà solo in un secondo momento, in raccordo con i servizi territoriali, con quegli individui che in qualche modo non sono riusciti a superare l'evento e hanno imboccato traiettorie di fragilità che potrebbero comportare, tra le altre diagnosi, il disturbo post-traumatico da stress. Nelle emergenze è prima di tutto molto importante creare un raccordo fluido, chiaro e sostenibile anche nella fase post-acuta- sottolinea l'esperta- in modo che la comunità colpita si senta sostenuta nel tempo e ritorni, altresì, alla routine quotidiana il prima possibile. Lo psicologo ha il compito, in sinergia con altre figure professionali, di favorire l'empowerment di un gruppo di uomini e donne che sono stati scossi da un evento particolarmente difficile che ha colpito il tessuto del vivere sociale. Nelle emergenze complesse che sta vivendo il nostro Paese oggi - pur trattandosi di vittime di guerra e quindi verosimilmente con un bagaglio di esperienze traumatiche gravi alle spalle - i principi di intervento sono simili, con alcuni aspetti di diversità, all'intervento clinico per quanto riguarda gli aspetti di screening e di assessment".
(Wel/ Dire)