(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 21 apr. - "Gli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) cessano di esistere come "luoghi di contenimento" e la legge che ne disponeva la chiusura trova finalmente applicazione dopo ripetuti rinvii. Psichiatria Democratica, Magistratura Democratica e molti dei loro iscritti sono stati tra coloro che hanno contribuito a questo risultato". Lo dicono in una nota Luigi Marini, presidente di Magistratura democratica e Emilio Lupo, segretario nazionale di Psichiatria democratica.
"Non ci siamo mai nascosti- aggiungono- i problemi che la chiusura degli Opg doveva (e deve) affrontare né l'esigenza di concordare soluzioni sostenibili che non possono fare a meno della collaborazione fra gli organismi centrali, le amministrazioni locali, la società civile e gli operatori interessati. Tuttavia, non possiamo oggi sottovalutare il fatto che moltissimi enti territoriali non hanno ancora adottato le soluzioni indispensabili per far funzionare il regime alternativo (un`analisi delle diverse situazioni è disponibile sul sito di Psichiatria Democratica). Questa circostanza e il mancato completamento degli aggiornamenti normativi sono destinati a porre in seria difficoltà gli operatori, magistrati compresi, che si troveranno a dare risposta ai singoli casi.Il lungo tempo trascorso dalla prima proroga avrebbe potuto e dovuto consentire alle istituzioni di farsi trovare preparate e di avere a disposizione gli strumenti formali e sostanziali che sono necessari. A partire dalle convenzioni fra enti territoriali, strutture sanitarie e uffici giudiziari che, come insegna l'esperienza in materia di tossicodipendenze, costituiscono un passaggio fondamentale per offrire a ciascuna persona la risposta che necessita. Inizia così una fase molto delicata, in cui sarà necessario prevenire vuoti di intervento e disfunzioni che creerebbero sofferenze a molti e che al primo incidente rischierebbero di rimettere in discussione le soluzioni adottate e la stessa scelta di fondo".
(Wel/ Dire)