A Civitavecchia svolto corso su assistenza psichiatrica Asl Roma F
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 21 apr. - La formazione professionale è entrata in carcere con il corso su 'L'assistenza psichiatrica nella medicina penitenziaria: criticita' cliniche e modelli di intervento per una gestione istituzionale integrata', organizzato dalla Asl Roma F proprio all'interno del Carcere di Via Aurelia nord a Civitavecchia.
Il corso era rivolto alle seguenti discipline e figure professionali: assistente sanitario, psicologo, medico chirurgo, psichiatra, infermiere e tecnico della riabilitazione psichiatrica. L'obiettivo e' "rafforzare la partnership Azienda/Istituzioni/Regione nell'ottica di una progettualita' rivolta agli istituti penitenziari di grande interesse come tematica a livello di Regione Lazio".
La Asl RM/F e' "infatti divenuta la capofila responsabile per le progettualita'- si legge nel comunicato- e la gestione di tutti gli istituti penitenziari della Regione Lazio".
Il garante dei detenuti della Regione Lazio, l'Ordine degli psicologi del Lazio e il provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria del Lazio hanno "recentemente annunciato la firma di un Protocollo d'intesa per riconoscere e garantire il diritto alla Salute alle persone sottoposte a misure restrittive della liberta' personale- ricorda l'Asl Roma F- nonche' il loro diritto ad usufruire di una presa in carico di assistenza psicologica". L'accordo punterebbe in particolare "sulla salvaguardia del diritto del detenuto a poter fruire dell'intervento dello psicologo e sul riconoscimento dell'importanza di tale professionalita' nella tutela della salute negli istituti di pena della nostra regione".
Il Protocollo, "che restera' in vigore sino al marzo 2018, ha dunque lo scopo di garantire- conclude la nota dell'Asl Roma F- ambiente idoneo allo svolgimento del lavoro di competenza del professionista psicologo, tale da assicurare la messa in opera di azioni di sostegno, attivita' trattamentali e interventi terapeutici; far collaborare i tre enti, nell'ambito delle rispettive competenze ed autonomie, al fine di riconoscere e garantire il diritto alla salute alle persone sottoposte a misure restrittive della liberta' personale".
(Wel/ Dire)