Ciambrone (Miur): Formazione e didattica inclusiva parole chiave
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 21 apr. - Studenti con Bisogni educativi speciali (Bes) esistevano anche prima dell'emanazione della direttiva del 27 dicembre 2012, ma fino ad allora mancavano gli strumenti normativi e le forme di flessibilità didattica idonee a rispondere alla loro richiesta di 'speciale attenzione'. Le norme offrono quindi una maggiore garanzia e tutela per quegli alunni che necessitano di una personalizzazione dell'insegnamento e che rientrano in queste aree di vulnerabilità: disturbi specifici di apprendimento (Dsa) e/o disturbi evolutivi specifici, svantaggio socio-economico e culturale, con difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.
Sull'argomento la Dire ha intervistato Raffaele Ciambrone, dirigente dell'Ufficio centrale del Miur che si occupa di inclusione scolastica.
- Qual è l'incidenza nella scuola italiana degli alunni con Bes? 'Se consideriamo tutte e tre le aree ricomprese nei Bes (disabilità, disturbi evolutivi specifici e svantaggio) parliamo di circa un milione di alunni. Di questi, 220.000 sono alunni con disabilità certificata, altri 150.000 sono alunni con certificazione di Dsa (ma l'aumento percentuale che verifichiamo ogni anno, a partire dal 2010, ci farà presto raggiungere il numero di 300.000, previsto dalle indagini epidemiologiche), e gli altri sono alunni che rientrano in tutte quelle tipologie non coperte né dalla legge 104/92 né dalla 170/2010. Tra questi i border cognitivi, il cui range oscilla tra il 5 e il 7% della popolazione scolastica. Secondo un dato basato su indagini scientifiche- fa sapere Ciambrone- possiamo stimare che siano almeno 400 mila gli alunni con Funzionamento intellettivo limite (Fil)'.
- Cosa si intende per disturbi evolutivi specifici? 'La seconda area della direttiva sui Bes ricomprende i Dsa e tutta una serie di problematiche che non rientrano nella certificazione di disabilità: i disturbi del linguaggio, della coordinazione motoria, il disturbo da deficit d'attenzione e iperattività (Adhd) di grado lieve, nonché il Funzionamento intellettivo limite, ovvero i 'border cognitivi'. Possono rientrarvi anche alcune sindromi autistiche ad alto funzionamento non riconosciute dalla Legge 104, come la sindrome di Asperger. È da precisare- continua il dirigente- che tutte queste problematiche sopraelencate non sono certificabili né ai sensi della Legge 104 né della Legge 170, quindi si è voluta dare un'ulteriore forma di tutela laddove mancavano gli strumenti normativi'. In alcune Regioni, 'anche a causa dell'utilizzo di diversi manuali diagnostici (DSM IV o ICD 10), l'Adhd non è certificato ai sensi della Legge 104, così come i border cognitivi con quoziente intellettivo superiore a 70, che non potevano avere la certificazione di disabilità (ritardo mentale). Ci tengo però a precisare - di là da queste definizioni di carattere tecnico - che la normativa sui Bes, partendo dalla necessità di dare attenzione a delle aree che erano state trascurate, vuole spostare il baricentro da un'asse clinico ad un asse pedagogico, rendendo disponibili ulteriori strumenti per la flessibilità didattica agli insegnanti che vogliono differenziare i percorsi di apprendimento. È importante 'demedicalizzare' l'intervento educativo ed evitare il processo di delega ai soli insegnanti di sostegno'.
- Con la normativa sui Bes il sostegno è cambiato? 'Negli ultimi 5 anni c'è stato un incremento nella dotazione degli insegnanti di sostegno pari a 28 mila posti in più inseriti nell'organico di fatto. Precisamente 9 mila insegnanti in più lo scorso anno e 7 mila in più quest'anno. Nessun taglio è avvenuto- chiarisce Ciambrone- mentre vi è stato un impiego straordinario di risorse che ha impegnato tutta l'amministrazione centrale e periferica del Miur'.
- Quali sono i punti chiave di questa normativa? 'Siamo consapevoli della complessità delle classi italiane, quindi le parole chiave sono formazione da una parte e didattica inclusiva dall'altra. Temi connessi- spiega l'esponente del Miur- perché per applicare una didattica inclusiva occorre conoscere i punti di forza e le criticità degli alunni, e sviluppare le competenze necessarie'.
- Il Miur come intende rafforzare la formazione degli insegnanti? 'Dal 2011 - successivamente all'emanazione della Legge 170 sui Dsa - stiamo mettendo in campo varie azioni relative alla formazione del personale docente. È stato varato il piano nazionale di formazione sui Dsa con l'attivazione di 35 master svolti in tutte le Università italiane cui è afferente un corso di laurea in Scienze della formazione primaria. Questi master- precisa- sono stati finanziati dal ministero dell'Istruzione e aperti a circa 100 docenti. Il primo anno, a fronte di 3.500 posti disponibili, abbiamo ricevuto più di 12 mila domande, segno della forte richiesta di formazione che proviene dal mondo della scuola. Il secondo anno abbiamo riproposto 35 master; il terzo anno ne abbiamo attivati 40, centrandoli sulle disabilità specifiche (Adhd, autismo, disabilità intellettive, sensoriali, educazione psicomotoria inclusiva) per una platea di docenti formati o informazione superiore a 11 mila insegnanti'.
La formazione del personale docente non si esaurisce qui.
'Un'altra azione è stata incardinata sui Centri territoriali di supporto (Cts) con un primo stanziamento di 400 mila euro e uno successivo di altri 450 mila euro, al quale si è aggiunta la disponibilità gratuita di esperti selezionati dalle federazioni Fish e Fand, dall'Associazione italiana dislessia e dal Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi- continua Ciambrone- che su richiesta delle scuole sono intervenuti gratuitamente nei corsi di formazione dedicati all'inclusione scolastica'. È stata inoltre potenziata la rete dei Cts.
'Abbiamo creato le scuole-polo per l'inclusione presenti in ogni Provincia. Qui operano due o tre docenti specializzati nel campo dell'inclusione e delle nuove tecnologie per la disabilità e i Dsa. La rete dei Cts si sta estendendo a quella dei Centri territoriali per l'inclusione (Cti)- sottolinea l'esperto-, parliamo sempre di scuole-polo per l'inclusione, ma collocate a livello distrettuale anziché provinciale. Ce ne sono 57 in Lombardia, 44 in Veneto, 20 nelle Marche, 30 nel Lazio, 35 in Campania, 8 in Piemonte e così via. Si stanno costituendo in tutte le Regioni. Queste scuole forniscono consulenza agli insegnanti secondo un modello cooperativo d'intervento. Abbiamo anche attivato il progetto 'Sportello autismo', per ora a livello sperimentale in 13 scuole'. Come funziona? 'Si costituisce presso un Cts un pool di insegnanti esperti sull'autismo che, su richiesta dei colleghi, si reca direttamente a scuola, osserva il caso per il quale è stata attivata la richiesta e fornisce una consulenza'. Ai Cts è stato erogato '1 milione 150 mila euro (11 mila euro per ciascun Centro), a cui si aggiungono quest'anno altri 500 mila euro per progetti specifici'.
- La formazione diventerà obbligatoria anche per i professori? 'La novità più importante è contenuta nel ddl 'Buona scuola' dove l'articolo 10 prevede che la formazione in servizio dei docenti di ruolo sia obbligatoria, permanente e strutturale- afferma Ciambrone- ed è previsto uno stanziamento di 40 milioni di euro'.
Inoltre, per sostenere la formazione continua dei docenti e valorizzarne le relative competenze professionali, è stata istituita 'la Carta per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado: un voucher dell'importo di 500 euro annui'. A ribadire la necessità di una formazione obbligatoria iniziale e in servizio sulle didattiche inclusive per tutti i docenti curricolari è stata anche la proposta di legge Atto Camera 2444 elaborata dalla Fish e dalla Fand.
- La formazione continua è anche on line? 'Il 2 aprile è stato ufficialmente presentato il 'portale italiano per l'inclusione scolastica' (www.bes.indire.it), che prevede un'area dedicata alla formazione secondo una metodologia definita 'flipped classroom' (classe ribaltata)- chiosa il dirigente del Miur- strutturata in un'attività frontale svolta on line e un'attività formativa che si realizza a scuola, a livello laboratoriale su casi studio. Abbiamo interpellato i massimi esperti sui diversi argomenti e 8 corsi gratuiti e aperti a tutti i docenti sono già accessibili on line. Altri corsi e una serie di webinar sono stati elaborati dai Cts in collaborazione con l'Istituto per le Tecnologie Didattiche del Cnr, e presto saranno in rete'.
- Cosa vorrebbe dire agli insegnanti? 'Siate consapevoli che mentre negli altri Paesi europei esistono classi speciali per disabili o addirittura per dislessici, e inoltre l'autorità centrale fornisce kit didattici che standardizzano l'insegnamento, in Italia noi andiamo verso la piena inclusione e la personalizzazione degli insegnamenti. Costa fatica ma siamo davanti a tutti. L'Italia è il Paese leader al mondo per l'inclusione scolastica', ripete Ciambrone. 'Attualmente stiamo realizzando un progetto sullo sviluppo degli apprendimenti negli ambienti inclusivi (Raising Achievement for All) e siamo stati selezionati insieme alla Scozia e alla Polonia su 29 Paesi aderenti all'Agenzia europea per i Bes. Il nostro è l'unico Paese che non ha classi speciali- aggiunge- ed emergiamo non solo per una cultura di solidarietà, che tutela il diritto allo studio di tutti e di ciascuno, ma anche per il modello pedagogico didattico della scuola italiana, che lavora in questo senso da 37 anni'.
- Quali sono gli obiettivi da perseguire? 'Valorizzare le nuove e buone pratiche. Il 'portale italiano per l'inclusione scolastica' raccoglierà le esperienze delle buone pratiche delle scuole italiane in materia d'inclusione. Non assegneremo noi il voto, saranno le singole scuole che valuteranno l'esperienza migliore per farla diventare una buona pratica. Noi vogliamo un modello diffuso e partecipativo. Siamo consapevoli delle difficoltà e ce la metteremo tutta, insieme alle scuole. Dobbiamo portare avanti questa tradizione, perché essere il Paese leader al mondo per l'inclusione è un onore e una responsabilità- conclude Ciambrone-, e per questo sono necessari un impulso e un impegno continui'.
(Wel/ Dire)