Parla Francesca Tripodi, Istituto sessuologia clinica di Roma
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 14 apr. - Non e' incapace di intendere e di volere e non ha sensi di colpa per quello che fa: per il serial killer a sfondo sessuale, uccidere una donna e' come danneggiare un oggetto. A differenza del femminicidio, in cui l'assassino e' spinto da un istinto di possesso o di rivalsa per un amore andato male, in questo tipo di delitti giocano altri fattori. "Esiste una costellazione di eventi- fanno sapere gli esperti- che fanno si' che i serial killer evolvano in un comportamento criminoso. Per lo piu' si tratta di persone che hanno avuto un'infanzia particolarmente difficile...". Per saperne di piu' la Dire ha intervistato Francesca Tripodi, psicologa psicoterapeuta presso l'Istituto di Sessuologia Clinica di Roma.
- Chi e' il serial killer a sfondo sessuale? "Il serial killer- in senso generale- e' colui il quale commette tre o piu' omicidi, in tre o piu' localita' distinte, intervallate da un periodo di raffreddamento emozionale. Il serial killer a sfondo sessuale, nello specifico, e' tendenzialmente maschio e la sua vittima e' di sesso femminile. Le ragioni che lo spingono all'azione criminosa sono tipicamente legate ad una relazione particolarmente danneggiata con la madre, spesso cinica e severa, oppure anche con il padre, che gli ha passato un'immagine distorta della donna o della relazione uomo-donna".
- Perche' non ha sensi di colpa per quello che commette? "Perche' non vede la donna come una persona, ma come un oggetto vero e proprio. Di conseguenza la tratta senza entrarci in contatto, senza riuscire mai a mettersi nei suoi panni. Il serial killer non prova rimorsi o sofferenza per quello che fa, insomma, perche' e' come se danneggiasse una sedia o un libro. Essendo impossibilitato a instaurare una relazione empatica nei confronti dell'altro, poi, tendenzialmente ha un'idea distorta o comunque alterata del bene o del male nell'azione criminosa".
- In che maniera pianifica il delitto? "Di solito nei dettagli e in modo molto rigoroso: il serial killer ha un particolare modus operandi e agisce ripetendo sempre lo stesso copione. Nel delitto ha l'esigenza di assumere una posizione di potere e controllo, laddove da bambino si e' sentito completamente impotente, e di mettere la vittima in una di debolezza e paura. La maggior parte di loro presenta tratti francamente psicopatici e disturbi di personalita', spesso in associazione a parafilie, principalmente sadismo e necrofilia".
- Che tipo di sessualita' ha? "Spesso immatura. Il serial killer compie atti sessuali, ma in forme regressive: per esempio si masturba vicino alla vittima, si struscia sul suo corpo, o ha un orgasmo proprio nel momento in cui la vede morire. Pertanto il massimo del godimento sessuale, per lui, non sta nell'atto sessuale in se', che spesso non compie o comunque non e' di tipo penetrativo. A differenza del violentatore, poi, non e' detto che costringa la vittima ad atti sessuali forzati che gli procurino piacere: per lui puo' essere di maggiore interesse il rituale dove la donna e' umiliata e completamente sottomessa alle sue decisioni".
- È sbagliato dire che uccide per sesso? "La sua gratificazione sessuale sta nel provocare una sofferenza o nel mettersi in una posizione di potere, quindi e' improprio dire che uccide per sesso. Diciamo piuttosto che la morte dell'altra persona e' un correlato di cio' che gli serve, non l'obiettivo. A meno che non parliamo di serial killer a sfondo sessuale con perversione necrofila...".
- Qual e' la differenza? "Questo tipo di serial killer deve uccidere velocemente, poiche' il suo godimento sta proprio nell'avere rapporti sessuali con una persona gia' morta.
All'estremo c'e' poi il serial killer necrofilo-necrofago, il quale ha anche necessita' di mangiare pezzi delle vittime, per cui adotta anche sistemi per tenere in vita il corpo della donna o per conservarlo al meglio".
- Come sceglie le vittime? "Per 'comodita'' di reclutamento, perche' somigliano a un certo profilo di ragazza che avrebbe voluto avere, oppure perche' rispecchiano una particolare categoria o icona: c'e' chi e' convinto di voler ripulire il mondo dalle prostitute e chi, per esempio, vuole eliminare tutte le donne perche' pensa che siano il diavolo. La sua scelta esula dalla personalita' dell'altra persona".
- Come si riconosce il serial killer? "Purtroppo non e' facile riconoscerlo, spesso si tratta di una persona intelligente che si sa muovere con destrezza. Di fatto chi viene preso dalla polizia e' il soggetto disorganizzato, con qualche problema psichiatrico in associazione, che non studia meticolosamente il piano e che quindi compie degli errori. In linea generale non esiste un profilo esatto del serial killer: puo' essere una persona asociale, strana, cosi' come ricoprire dei ruoli anche insospettabili nella societa'".
(Wel/ Dire)