Da indagine IdO: 70% giovani scorporano affetto da sesso
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 14 apr. - Circa il 70% degli adolescenti (7 su 10) crede che affetto e sesso si possano vivere separatamente. Sessualità, affettività, disturbi alimentari e differenze di genere sono state infatti le aree indagate dall'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma su un campione di oltre 1.600 adolescenti (45% maschi e 55% femmine) dagli 11 ai 19 anni delle scuole medie e superiori. I risultati della ricerca sono contenuti nel libro 'L'Eros adolescente. Affettività e sessualità nel vissuto adolescenziale', pubblicato dalla Magi Edizioni e scritto da Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'età evolutiva e direttore dell'IdO, Magda Di Renzo, psicoterapeuta dell'età evolutiva e responsabile del servizio Terapie dell'IdO, Flavia Ferrazzoli e Laura Sartori, psicoterapeute responsabili rispettivamente degli sportelli d'ascolto nelle scuole e del servizio di assistenza online 'Chiedilo agli Esperti' sul portale Diregiovani.it.
UN DISTACCO PREOCCUPANTE - Il preoccupante distacco tra affettività e sessualità tra i giovani italiani è confermato dal fatto che circa il 50% dei ragazzi afferma di essersi innamorato una sola volta. Infatti, per la stragrande maggioranza, è difficile parlare d'amore: l'85% preferisce parlare di amicizia. Insomma l'amore fa paura, nonostante ciò l'80% dei maschi sostiene che tra i 14 e i 19 anni si è in grado di riconoscere e gestire i propri sentimenti e il 60% delle femmine indica questa capacità nell'età tra i 14 e i 16 anni.
'La tendenza degli adolescenti è quella di scorporare la sessualità dalle emozioni che l'accompagnano e di considerare il sesso come un gioco trasgressivo, in cui non si riconoscono implicazioni affettive e relazionali. Affrontano il sesso -afferma Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell'IdO- come una gara da effettuare in apnea per dimostrare le proprie capacità. Esperienze sessuali precoci, pensate come tentativi falliti di riti d'iniziazione, che si traducono in coazione a ripetere. Per molte ragazze il passaggio iniziatico per diventare adulte sta nell'esperienza lesbica anche se non desiderata'.
LA PRECOCIZZAZIONE DELLA SESSUALITÀ - La precocizzazione della sessualità, 'accompagnata dall'importanza attribuita alla perfezione del corpo e da una scarsa informazione e consapevolezza, è alla base di una progressiva scissione tra la sfera affettiva e sessuale e di un aumento dei comportamenti sessuali a rischio tra gli adolescenti. Ciò evidenzia l'aumento della diffusione di malattie veneree- precisa Laura Sartori, psicoterapeuta dell'età evolutiva dell'IdO- di gravidanze premature, l'instaurarsi di relazioni aride e la diffusione di contenuti virtuali legati al sesso che spesso generano ulteriore confusione'.
GLI ADULTI HANNO DIFFICOLTÀ AD AFFRONTARE L'ARGOMENTO - Durante la preadolescenza nasce la consapevolezza di essere individui sessuati e generativi, quindi si fanno strada le prime curiosità sulla sessualità. Per i genitori e gli altri adulti di riferimento (insegnanti, educatori) può essere difficile gestire questa nuova dimensione e trovare una chiave di accesso all'argomento. 'Non è facile stare vicino a preadolescenti e adolescenti senza essere invadenti e rispettando i loro tempi. A volte si pensa che siano troppo piccoli per affrontare certe tematiche, altre volte i genitori ritengono che siano ormai grandi e che sappiano già tutto quello che c'è da sapere. Così sembra non esserci mai un tempo adatto per parlare della sessualità. Se si prova imbarazzo ad affrontare il tema- consiglia la psicoterapeuta- può essere utile usare degli strumenti informativi che possano fare da supporto. Un modo potrebbe essere quello di acquistare un libro ad hoc per i giovani che dia tutte le indicazioni, in modo semplice, efficace e immediato sulla sessualità, in modo che i ragazzi possano saperne di più, evitando di ricevere informazioni da amici inesperti e da siti inaffidabili. È fondamentale che i genitori si mostrino disponibili al dialogo, qualora i figli ne sentissero il bisogno, ma senza imporsi troppo, e che diano loro la possibilità di attingere informazioni da fonti chiare e sicure, magari individuando con loro testi e siti internet a cui fare riferimento'.
DIREGIOVANI.IT A SUPPORTO DEGLI ADOLESCENTI - Sul sito d'informazione giovanile www.diregiovani.it è attiva dal 2008 la sezione 'Chiedilo agli Esperti' e dal 2012 anche la rubrica sulla sessualità 'Se sso è meglio'. Sono luoghi di supporto e contenimento virtuali che da settembre 2012 hanno totalizzato 1.500.000 contatti e richieste di aiuto, e ben il 71% riguarda questioni legate alla sessualità e al corpo. Di queste, circa il 31% sono legate al timore di gravidanze indesiderate. 'Perché, sebbene i ragazzi di ambo i sessi si ritengano informati, preparati e pronti, quando vivono queste esperienze entrano poi in forme angoscianti e ossessive di pensiero rispetto alle possibilità di aver contratto malattie, di essere incinta o comunque di trovarsi in situazioni difficili. Risalta, dunque, il divario tra informazione scientifica e maturazione personale- rimarca la specialista- tra aspetto razionale ed emotivo, emerge un totale senso d'inadeguatezza'.
ALTRI DATI DELL'INDAGINE IDO QUAL È PER GLI ADOLESCENTI L'ETÀ GIUSTA PER AVERE IL LORO PRIMO RAPPORTO SESSUALE? Il 62% delle ragazze ritiene che l'età giusta sia tra i 17 e i 19 anni, il 28,6% tra i 14 e i 15, il 9% dopo i 20 anni e appena lo 0,4% tra gli 11 e i 13 (in realtà, dicono gli autori, 'il numero delle ragazze che perde la verginità in questa fascia d'età è ben più alto!'). Per il 46% dei maschi invece, la prima volta può avvenire tra i 14 e i 16 anni, per un altro 43% tra i 17 e i 19 anni, mentre per il 6% tra gli 11 e i 13 e solo per un 5% di essi dopo i 20 anni.
A CHI SI RIVOLGONO I GIOVANI SE HANNO DUBBI, LECITI A QUESTA ETÀ, RELATIVI AL SESSO? 'I ragazzi preferiscono i loro compagni: il 50%, inoltre, dichiara di aver ricevuto informazioni adeguate e il 42% le ritiene sufficienti. Un 92% quindi si ritiene ben informato, e tuttavia chiede e sottolinea la necessità di 'ricevere maggiori informazioni, possibilmente a scuola'. Ma i coetanei non sempre sono in grado di fornire risposte adeguate alle domande e alle curiosità, così gli adolescenti guardano altrove. Se il padre (7%) e l'insegnante (0.5%) vengono esclusi perché si temono i loro giudizi, credono che il web (che consente l'anonimato) possa essere un'ottima alternativa, per ricevere risposte ai loro quesiti. Infatti, secondo quanto affermano gli autori, i giovani cercano al di fuori della famiglia le risposte ai dubbi e alle curiosità sul tema della sessualità con il rischio che 'siano in genere gli amici, il partner, internet e la tv, le fonti di informazione privilegiate'; di conseguenza le informazioni che gli adolescenti ottengono sono parziali o, molto spesso sbagliate e fuorvianti, e le inadeguate conoscenze 'possono contribuire al costituirsi di false credenze e miti sessuali che, a loro volta, creano attese e richieste irrealistiche nei confronti di una relazione'. In generale, i giovani non conoscono le attività svolte dai consultori, comunque circa il 65% degli adolescenti attribuisce alla scuola un ruolo fondamentale nella formazione, anche su argomenti quali la sessualità, demandando però a personale extrascolastico esperto questo compito.
MA COSA SUCCEDE CON LA DIFFUSIONE DEI BLOG E DEI SOCIAL NETWORK? Nove adolescenti su 10 usano internet quotidianamente e i ragazzi tra i 12 e i 14 anni stanno su web da 1 a 3 ore tutti i giorni (Eurispes): con questa platea non poteva non prendere piede la look at me generation, cioè l'esibizionismo attraverso i social network sta diventando un fattore imprescindibile. Una ragazza di 15 anni alla domanda perché metteva in rete le sue esperienze più private ha risposto: 'Se gli altri non ti vedono perché lo fai?'. Da segnalare è il fenomeno delle camgirls che offrono prestazioni sessuali on line in cambio di regali. È importante notare come loro siano convinte di non prostituirsi in quanto non hanno dei veri rapporti sessuali. Sul web è disponibile la Guida alla professione, con gli slogan 'Sei fiera del tuo corpo? Vuoi essere ammirata? Diventa camgirl e guadagnerai 2.000 euro al mese'.
Alla luce delle numerosissime domande giunte agli psicologi, che vanno dal ciclo mestruale ai metodi anti concezionali, dal petting alle infezioni intime o alle malattie sessualmente trasmissibili, risulta evidente come dietro le richieste dei giovani vi sia l'esigenza di ricevere ascolto, informazioni e condivisione. Di conseguenza, per gli autori della ricerca, 'gli interventi pianificati nelle scuole non bastano: è necessaria la creazione di uno spazio di approfondimento come punto di riferimento importante per gli adolescenti, per accrescere le fonti da cui i ragazzi e le ragazze possono ricevere informazioni, consigli, supporto, contenimento e per promuovere una corretta e consapevole informazione sulle diverse sfaccettature delle relazioni e della sessualità'.
(Wel/ Dire)