Articolo di R. Piccirillo su NapolinMente
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 7 apr. - L'introduzione della figura dello psicologo di base si deve al lavoro pioneristico realizzato dal professore Luigi Solano, il quale già negli anni passati aveva presentato alcuni studi pilota realizzati negli ambulatori di Umbria e Lazio, che avevano portato (dopo solo un anno di 'compresenza' medico e psicologo) ad un risparmio della spesa sanitaria consistente. Questo risultato testimonia quanto la figura dello psicologo possa, attraverso l'ascolto e il contenimento del disagio psicologico, consentire di evitare il ricorso a molti esami strumentali e all'utilizzo di farmaci che spesso costituiscono solo una soluzione temporanea del problema e che alla lunga potrebbero portare alla nascita di ulteriori problematiche organiche e funzionali.
Che la psicologia debba rappresentare il terreno fertile entro cui agire in diversi ambiti è, di fatto, da sempre affermato da studiosi e professionisti, i quali rivendicano l'integrazione tra approccio medico e psicologico. Tale integrazione sarebbe però resa possibile solo dal superamento di quella visione riduzionistica della persona che comporta la divisione tra fattori biologici, psicologici e sociali. Creare una linea di condivisione tra psicologia e medicina è non solo necessario quanto efficace se consideriamo il benessere della persona come risultato dell'equilibrio tra la rappresentazione di sé come corpo e quella di sé come mente. La malattia in generale infatti trascina con se non solo disagio fisico ma anche un profondo disagio psichico, e dunque l'intervento diagnostico e terapeutico deve necessariamente comprendere più livelli di analisi riguardanti la dimensione biologica, psicologica e sociale.
Inoltre il corpo spesso rappresenta il mezzo attraverso cui la persona esprime i propri disagi emotivi ed affettivi, e l'intervento dello psicologo di base potrebbe collocare in maniera più appropriata il "sintomo" espresso dal paziente e contenerlo entro approcci più congeniali rispetto all'uso, talvolta inappropriato, di terapie mediche.
La sperimentazione della figura dello psicologo di base affiancata al medico è partita in alcune province del Veneto. Qui si è riscontrata una considerevole efficacia dell'intervento, conseguenza della necessità delle persone di poter usufruire di uno spazio psicologico di aiuto e di ascolto delle proprie sofferenze.
In Campania è da tempo approvata la proposta di legge di iniziativa popolare per quanto riguarda la figura dello psicologo del territorio. Lo psicologo del territorio dovrà occuparsi di "interventi in contesti residenziali e semiresidenziali per soggetti con fragilità sociale, in centri di accoglienza per donne maltrattate, a favore di soggetti fragili minacciati o vittime di violenza fisica, sessuale e psicologica"(art.2). Dovrà, inoltre occuparsi di minori e adulti con carichi penali e di cittadini immigrati per favorirne la piena integrazione. La legge approvata prevede anche interventi di "informazione e consulenza finalizzati al benessere nella scuola, al successo formativo e alla prevenzione", nonché al "contrasto del disagio giovanile e dei comportamenti a rischio".
Il modello di Solano e dello psicologo di base è differente dallo psicologo di territorio il quale non ha alcun contatto con il medico di base, è invece al servizio dei comuni e svolge attività normalmente attribuite al servizio sociale.
Ad oggi però lo psicologo del territorio, almeno qui in Campania, è solo una figura mitologica, onirica. Si continua a parlarne ma di fatto nessuno l'ha mai visto. Un po' come babbo natale.
(Wel/ Dire)