Bravi: Una delle categorie a più elevata presenza di precari
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 7 apr. - "Sono solo 450 in Italia gli psicologi dipendenti nelle aziende ospedaliere, ospedaliere universitarie negli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Ircss). Il dato è stato pubblicato dal ministero della Salute nel 2014 e riferito al personale del 2011, attualmente sono certamente meno. Se consideriamo poi gli Istituti di ricovero pubblici e convenzionati, le strutture equiparate e gli ospedali di Asl arriviamo a 1.150". Lo rivela Elena Bravi, presidente della Società Italiana di Psicologia dei Servizi Ospedalieri e Territoriali (Sipsot), intervistata dall'Agenzia Dire.
Dati difficile da rilevare nella realtà, secondo il direttore dell'Unità operativa complessa (Uoc) di Psicologia dell'azienda sanitaria di Trento: "Non sempre gli psicologi sono citati come categoria assestante, generalmente sono messi insieme alla dirigenza sanitaria che include biologi ed altre figure professionali. Inoltre parliamo di una delle categorie a più elevata presenza di precari. Le persone presenti negli ospedali sono almeno 4 volte più numerosi, ma per lo più sono volontari o precari". Lo sa bene Bravi che nella sua Uoc conta circa 33 psicologi, impegnati in un "lavoro trasversale tra il servizio sul territorio e l'attività ospedaliera per garantire una continuità nei percorsi di assistenza dei pazienti tra il prima e il dopo cura".
ASPETTO ORGANIZZATIVO DELLA PSICOLOGIA IN GENERALE - "Meno dell'1% delle Uoc in Italia è di Psicologia. Gli psicologi ci sono- aggiunge Bravi- ma spesso sono sparpagliati e privati di una reale possibilità di confronto con i colleghi, proprio perché non hanno un'unità operativa. Non esiste nemmeno un nomenclatore delle prestazioni rilevate per la psicologia, tanto che poi finiscono nel contenitore 'Salute mentale' che ricade nella sfera di competenza della Psichiatria, dove non si evince il lavoro degli psicologi. Quando si fanno le riforme - come quella degli standard ospedalieri, prevista dal decreto Balduzzi in poi - non si parla mai di psicologia, nonostante i risultati del lavoro degli psicologi in questi ambiti abbiano riportato altissimi livelli di standard ed efficienza". Le evidenze sull'intervento psicologico "ci sono- rimarca la psicologa- ma vengono ignorate e non sono mai declinate in scelte operative".
Negli ospedali esistono "studi che dimostrato che dare supporto psicologico a un paziente che ha subito un intervento chirurgico importante (il trapianto d'organo o la malattia grave con una prognosi infausta), permette di ridurre i giorni di degenza e realizzare un risparmio economico non indifferente". OBIETTIVO DELLA SIPSOT E' CREARE UNA CULTURA DELLE BUONE PRASSI - La Sipsot ha l'obiettivo di "creare una cultura delle buone prassi in psicologia per la valorizzazione dei servizi di psicologia in ospedale e nel territorio, anche attraverso la valutazione degli esiti e delle evidenze importanti. Sembra però che non ci sia un collegamento tra queste evidenze e le scelte politiche- ripete Bravi- evidentemente lo psicologo è una professione povera, non fa gola a nessuno. Non abbiamo aziende farmaceutiche alle spalle, ma puntiamo sulla centralità della persona nella cura con una forte attenzione sugli aspetti sociali emotivi e relazionali che, altrimenti, rischiano di restare degli slogan". In molti reparti di Pediatria o quelli ad altissima criticità "spesso non sanno nemmeno cosa sia lo psicologo. Negli ultimi anni se ne parla un po' di più perché è cambiata l'epidemiologia delle malattie, che sono sempre più croniche e invalidanti. Qui- evidenzia il presidente SIpsot- incidono notevolmente gli aspetti legati agli stili vita e al comportamento delle persone: alimentazione, fumo, obesità, ipertensione, ecc."; un intervento multidisciplinare ed integrato (medico, psicologico, educazionale, etc) è quindi imprescindibile.
LA FUNZIONE DELLA PSICOLOGIA IN OSPEDALE - "La funzione della Psicologia ospedaliera è trasversale- spiega Bravi- si occupa sia di assistere i pazienti che i familiari per affrontare i disagi emotivi, psicologici e relazionali dovuti a una diagnosi, a un intervento chirurgico importante, ad eventi traumatici come gli incidenti stradali e nei Pronto Soccorsi. Ricordo che diverse linee guide di intervento in molte patologie (Hiv, malattie rare, malattie pediatriche, donazione trapianto d'organi, oncologia, cure palliative, etc) citano l'importanza dell'intervento psicologico nel percorso di cura".
L'ASSISTENZA AL FAMILIARE E IL SUPPORTO ALL'OPERATORE E' CURA, E' TERAPIA DEL DOLORE - "C'è una centralità sull'aspetto emotivo e sulla formazione degli operatori sanitari che lavorano nei reparti ad elevata criticità: oncologia, pronti soccorsi, terapie intensive pediatriche e neonatali che toccano con mano situazioni difficili, dove il confine tra la vita e la morte non è sempre molto chiaro. Il lavoro sul supporto e la formazione sono fondamentali- chiarisce la psicologa- per contro potrebbero esserci progetti orientati alla promozione della salute in riferimento, ad esempio, all'allattamento al seno, ai corretti stili di vita e ai processi di umanizzazione dell'assistenza". SIAMO UNA PROFESSIONE POCO RAPPRESENTATA - Dal Report Istat 2014, sullo stato di salute degli italiani dal 2005 a oggi, "la percezione dei soggetti dai 14 ai 65 anni riporta un peggioramento sullo stato di salute psicologica d emotiva. Dati fortissimi, pubblicati dal ministero della Salute, eppure totalmente ignorati. Non hanno riscontro- continua Bravi- né abbiamo un tavolo di confronto. L'Ordine nazionale degli psicologi ha cercato l'interlocuzione con il ministero della Salute per attivare un tavolo di confronto, ma siamo una professione poco rappresentata. Negli ospedali la psicologia è ancora considerata come un vaso di fiori sul tavolo, che se c'è è carino ma se manca, non cambia l'apparecchiatura della tavola.
L'intervento multidisciplinare è quello vincente nelle patologie complesse e invece c'è una visione molto frammentata- conclude- a fronte di slogan politici poi poco praticati nelle scelte".
(Wel/ Dire)