Roma, 21 mag. - Sono 290mila le persone con diabete a Roma, ovvero i 3/4 dei residenti in Lazio. La capitale si conferma "la metropoli con il maggior numero assoluto di persone con diabete nel nostro Paese", ha detto Federico Serra, direttore Cities Changing Diabetes Italia. I rischi maggiori: ictus, infarto, perdita della funzionalita' renale, amputazioni e perdita della vista. I bersagli piu' predisposti sono i soggetti socialmente svantaggiati, gli individui che vivono nelle aree periferiche della metropoli e risultano anche i piu' insoddisfatti dei servizi erogati dal comune. Dato rilevante, se letto insieme al fatto che per i romani la salute sembra essere al primo posto tra i requisiti per una citta' vivibile. Questa la fotografia scattata dal 'Roma Cities Changing Diabetes Report - Diabete Tipo 2 e Obesita' nell'area di Roma Citta' Metropolitana', presentato a Roma in Campidoglio presso la sala Laudato si' del Palazzo Comunale.
Il report raccoglie dati quantitativi demografici, clinico-epidemiologici e sulla percezione della salute nella metropoli. Da questi, "mettendo in relazione la prevalenza del diabete nelle diverse zone di Roma con indicatori socio-economici e relativi alle abitudini di vita: istruzione, risorse disponibili, situazione lavorativa e mobilita', si e' osservata una correlazione fra basso stato socio-economico e aumentato rischio di diabete- ha detto Antonio Nicolucci, direttore di Coresearch- infatti, i distretti sanitari con prevalenza maggiore di diabete sono caratterizzati da piu' bassi livelli di scolarizzazione, piu' alti livelli di disoccupazione e da un'elevata percentuale di residenti che si muovono in macchina, ha continuato.
Andrea Lenzi, presidente dell'Health City Institute e presidente del comitato di biosicurezza, biotecnologie e scienze della vita della presidenza del Consiglio dei Ministri, ha osservato che dai dati "emerge chiaramente la necessita' di migliorare gli approcci educativi e informativi rivolti ai soggetti vulnerabili e questo miglioramento puo' beneficiare di un coinvolgimento delle farmacie e di un rafforzamento delle reti sociali. Infine, stili di vita piu' adeguati possono essere promossi attraverso un aumento delle infrastrutture a basso costo ed alto impatto, che facilitino lo svolgimento di attivita' fisica. Queste sono le premesse su cui si dovra' fondare l'action plan per sconfiggere il 'diabete urbano", ha concluso.
"Anche il peso del luogo di vita, rispetto alle possibilita' di gestione della malattia e' risultato molto importante", ha affermato Ketty Vaccaro, coordinatore di Roma Cities Changing Diabetes e responsabile Area Salute e welfare Fondazione Censis, che ha continuato "sono emersi ostacoli che hanno bisogno di essere necessariamente affrontati con politiche multidimensionali e non solo sanitarie. Le scelte legate all'organizzazione dei luoghi e le trasformazioni urbane susseguitesi possono avere un grande impatto sulle opportunita', sugli stili di vita e sulla qualita' della vita delle persone che affrontano questa malattia".
Come scrive nella prefazione del Roma Cities Changing Report l'assessore allo Sport, Politiche Giovanili e ai Grandi Eventi del Comune di Roma, Daniele Frongia, "un'idea interessante perche' ricerca livelli di qualita' di vita adeguati, dove tra le prime cose si evidenzia il miglioramento della mobilita' sostenibile che permetta al cittadino di muoversi largamente a piedi all'interno della citta'".
"Ad oggi nel progetto sono stati coinvolti 140 esperti, che hanno permesso di far si' che lo studio condotto su Roma, abbia caratteristiche di impostazione metodologica ben definite- ha dichiarato Federico Serra, direttore Cities Changing Diabetes Italia- ora siamo alla fase piu' impegnativa, ovvero la realizzazione di un Action Plan triennale, che possa indicare le azioni da mettere in atto per arrestare lo sviluppo di obesita' e diabete tipo 2 a Roma, la metropoli con il maggior numero assoluto di persone con diabete nel nostro Paese".
Il progetto internazionale Cities Changing Diabetes, nato in Danimarca e promosso dall'University College London (Ucl) e dallo Steno Diabetes Center, con il contributo dell'azienda farmaceutica Novo Nordisk, festeggia quest'anno il suo quinto compleanno. Il progetto, oltre a Roma e Milano ha gia' coinvolto, tra le altre, metropoli come Beirut, Buenos Aires, Citta' del Messico, Copenaghen, Giacarta, Hangzhou e Houston.
Al Report, coordinato in Italia e a Roma dall'Health City Institute, hanno collaborato il ministero della Salute, l'Anci - Associazione nazionale comuni italiani, Roma Citta' Metropolitana, l'Istituto Superiore di Sanita', l'Istat, la Fondazione Censis, Coresearch, l'Italian Barometer Diabetes Observatory (Ibdo) Foundation, Medi-Pragma e tutte le Universita' di Roma, le Societa' scientifiche del diabete e dell'obesita'.
(Comunicati)