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Autonomia Regioni, da Bari parte campagna medici: "Uguaglianza diritto alla salute"
Roma, 18 feb. - In risposta alle richieste di autonomia differenziata di Lombardia, Veneto ed Emilia, che saranno oggetto della trattativa Governo-Regioni, l'Ordine dei medici di Bari esprime preoccupazioni per un processo che rischia di negare l'uguaglianza dei cittadini in tema di salute. Lo fa attraverso una campagna di comunicazione dai toni forti, in affissione a partire da domani, che punta ad alzare l'attenzione sulle possibili conseguenze del regionalismo differenziato. Una questione che rischia di passare inosservata e che invece potrebbe avere conseguenze sull'unita' del paese e sull'uguaglianza dei cittadini nell'accesso al diritto alla salute.
Protagonista dei cartelloni una donna malata, in trattamento chemioterapico, avvolta in una bandiera tricolore, accompagnata da una richiesta di aiuto: "Italia non abbandonarci. Vogliamo una Sanita' uguale per tutti. La salute e' un diritto di tutti". La campagna e' accompagnata dall'hashtag #Si'alSSN, che richiama il servizio sanitario nazionale e i suoi valori di equita', uguaglianza e solidarieta' come baluardo verso derive che potrebbero produrre cittadini italiani di serie A e cittadini italiani di serie B in alcuni ambiti come la Sanita', a seconda della regione in cui vivono.
"La campagna vuole esprimere la preoccupazione dei professionisti della salute di fronte a una riforma poco trasparente e i timori che possa minare il principio di solidarieta' e il sistema sanitario nazionale nel suo complesso, con gravissime ricadute sulla salute dei cittadini- spiega Filippo Anelli, Presidente Fnomceo e Omceo Bari- È fondamentale che il sistema sanitario possa continuare a garantire i livelli essenziali delle prestazioni, da cui dipendono fondamentali diritti sociali e civili dei cittadini". Finora il sistema sanitario italiano, con tutti i suoi difetti, e' riuscito a garantire a tutti i cittadini un livello di assistenza tra i piu' elevati al mondo, proprio grazie ai principi di equita', solidarieta' e uguaglianza su cui si fonda. Il timore diffuso tra i medici e' che questo sistema possa essere cambiato non si sa bene come e per quale finalita'. I pre accordi sanciscono infatti nuove importanti autonomie delle regioni in tema di sanita': dagli accessi alle scuole di specializzazione, all'ingresso nel Ssn, ma anche per i farmaci equivalenti e i ticket. Il Veneto avra' anche spazio di manovra sulla libera professione e l'Emilia Romagna sulla distribuzione diretta dei farmaci.
"Si tratta di un percorso pienamente legittimo e riconosciuto dalla Costituzione, ma che sara' deciso dalla trattativa Governo-regioni, con accordi che al momento sono secretati, e senza possibilita' di modifiche da parte del Parlamento, che potra' solo approvare o respingere il testo- aggiunge Anelli in riferimento al processo delle autonomie differenziate- È bene allora che ci sia maggiore trasparenza e chiarezza sui contenuti. Perche' dobbiamo mettere in discussione il servizio sanitario nazionale, che ad oggi e' uno dei piu' efficienti al mondo?".
Il timore e' che il passaggio delle competenze sanitarie e delle relative risorse dallo Stato alle Regioni, facendo saltare il fondo sanitario nazionale e i suoi meccanismi di ripartizione, neghi de facto il SSN e la sua capacita' di garantire principi come quello di solidarieta'. Una riforma di tale portata avverrebbe peraltro senza che ci sia una partecipazione dei cittadini, ne' un vero e proprio dibattito del Parlamento, che interverra' solo ad accordi fatti. Sostanzialmente, si teme un salto nel buio, tanto da indurre qualcuno a parlare di secessione dei ricchi e di divisione del Paese. I professionisti della salute esprimono preoccupazione, oltre che sul diritto alla salute dei cittadini, anche sui percorsi formativi e sulla perdita di tutele garantite attualmente dagli accordi nazionali, con il rischio di avere difformita' di trattamento a livello contrattuale a seconda delle regioni. Un'altra fonte di preoccupazione e' legata alla possibile introduzione di meccanismi di assistenza basati su assicurazioni a carico dei cittadini, con un'assistenza integrativa che sarebbe modulata sulla capacita' contributiva dei singoli pazienti.
"Cogliamo questa occasione per trasformare le proposte di autonomia differenziata in un importante momento di partecipazione- conclude Anelli- attraverso un dibattito pubblico capace di rassicurare cittadini e operatori e di attivare tutte le forze della societa' civile. Un dibattito che porti verso un regionalismo che non divida ma unisca".
(Comunicati)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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