Roma, 16 apr. - L'11 aprile scorso la Uoc Oftalmologia - Banca degli Occhi dell'Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, diretta da Augusto Pocobelli, ha eseguito con successo iláprimo trapianto di cellule staminali dell'epitelio corneale nella Regione Lazio.
Il trapianto e' stato effettuato su un paziente che ha subito una gravissima ustione oculare bilaterale da acido solforico nei primi mesi del 2017. Da quel momento gli oculisti dell'Azienda hanno messo in atto tutte le terapie mediche e chirurgiche necessarie a riportare l'assistito alla guarigione delle manifestazioni acute del trauma, anche attraverso molteplici interventi chirurgici conservativi sulla cute del volto, sulle palpebre e sulla cornea. Cio' ha permesso di stabilizzare le condizioni del paziente in modo da consentire allo stesso di essere idoneo al trattamento con un nuovissimo farmaco a base di cellule staminali dell'epitelio corneale, l'Holoclar. Si tratta del primo prodotto di terapie avanzate a base di cellule staminali,áapprovato dall'Agenzia Europea del Farmaco nel 2015 e disponibile tramite Ssn dal 2017.
Il farmaco e' stato messo a punto nel corso degli ultimi 10 anni da un gruppo di ricercatori italiani del Centro di Medicina Rigenerativa dell'Universita' di Modena eádi oftalmologi italiani di varie Universita' ed Ospedali italiani. All'interno di questo gruppo di lavoro un rilevante contributo e' stato dato, sin dal 2005,ádal team della Uoc Oftalmologia - Banca degli Occhi dell'Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, che ha eseguito il trapianto di un foglietto di fibrina sulla cui superficie sono state disposte le cellule staminali autologhe del pazienteácoltivate nellaácell factory del Centro di Medicina Rigenerativa di Modena. Il farmaco utilizzato, dal costo estremamente elevato, puo' essere dispensatoáda soli 3 centri in Italia e tra questi,ál'unico dalla Toscanaáfino alla Sicilia, e' quello autorizzato dalla Regione Lazio presso l'Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata.
Nella nostra Regione si aprono finalmente nuove prospettive di trattamento per quei pazienti, spesso giovani in eta' lavorativa,áaffetti da gravissime patologie che possono portare a cecita' anche bilaterale, quasi sempre legate ad incidenti domestici o sul lavoro, senza dimenticare le vittime della violenza di genere che subiscono dei gravissimi traumi dovuti all'uso criminoso di acido o soda caustica.
(Comunicati)