(DIRE) Roma, 21 set. - "Nel contesto della sanita' l'autonomia diventa una sfida ancora piu' importante. La sfida autonomista avrebbe poco senso se si trattasse di un semplice problema di rapporto fra lo Stato e le Regioni. La questione centrale e' data dagli effetti che potranno determinarsi nella vita e nella qualita' dei servizi alle persone. Una sfida, che per quanto mi riguarda, e' primaria per cambiare e migliorare l'intero paese". Cosi' il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Erika Stefani, intervenendo alla Summer School Governare il Cambiamento - Motore Sanita' 2018 ad Asiago - Gallio.
"Esistono dei modelli in campo sanitario che adattandosi al territorio hanno dimostrato di saper garantire qualita' ed efficienza dei servizi, anche il sistema di governance- ha spiegato Stefani- dovra' uscire dalla rigidita' statale per essere lasciata alle Regioni la facolta' di disciplinare il ruolo e gli assetti delle aziende alle specifiche esigenze del territorio. Garantire una migliore sanita' significa consentire alle Regioni di agire in autonomia anche in materia di regime del personale, superando i vincoli di spesa che oggi sono livellati su chi non ha fatto bene i compiti e che irrigidisce, dunque, anche chi invece ha agito correttamente. Il lavoro che stiamo facendo, affronta le competenze sanitarie da attribuire alla Regione sotto molteplici aspetti. E il lavoro che stiamo facendo con le prime regioni che hanno fatto richiesta di autonomia- ha concluso il ministro- sara' decisivo per tutti".
(Wel/ Dire)