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Fratture, ogni anno oltre 1 mln di interventi chirurgici
(DIRE) Roma, 24 ott. - "Ogni anno in Italia vengono eseguiti oltre un milione di interventi chirurgici su pazienti che hanno riportato un grave trauma come le fratture articolari e quelle esposte. Rappresentano una grande sfida per il chirurgo e un grande impegno per il paziente che, per le fratture dell'arto inferiore, dovra' astenersi dal carico per almeno 2 mesi durante i quali dovra' pero' eseguire esercizi di rieducazione funzionale dell'articolazione interessata per il ripristino dell'articolarita'". Di questo importante tema ne stanno discutendo in questi giorni a Riccione gli ortopedici e traumatologi ospedalieri d'Italia (Otodi) in occasione dell'11esimo Trauma Meeting.
"Non tutte le regioni- si legge in una nota- pero', sono in grado di far fronte in maniera tempestiva a casi molto gravi, e non tutti gli ospedali sono dotati di Sistemi integrati per l'assistenza al trauma (Siat) dove vengono trattati i pazienti".
Per questo, secondo i presidenti del Congresso, Domenico Tigani e Alberto Belluati, rispettivamente direttore di Ortopedia e Traumatologia all'ospedale Maggiore di Bologna e direttore di Ortopedia e Traumatologia all'ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna - "e' necessario investire nel settore dell'emergenza e della gestione del trauma al fine di affrontare in maniera adeguata casi complicati che necessitano interventi immediati".
"Le fratture articolari - si evidenzia - derivano da traumi ad elevata energia e sono piu' frequenti nei giovani, anche se sempre piu' frequentemente, quale effetto dell'allungamento della vita media, anche gli anziani presentano fratture articolari. In questi casi, a tutte le difficolta' di riduzione e trattamento delle fratture articolari si somma anche la scarsa qualita' dell'osso. Le fasce di eta' piu' coinvolte sono quelle compresa tra i 19 e i 40 anni (80%) e quella degli ultrasettantenni (65%).
Le donne che hanno riportato gravi fratture sono state le ultrasettantacinquenni (85% dei casi), seguita dalla fascia di eta' 19-40 (75%). Diverso tra gli uomini, la fascia di eta' 19-40 anni e' stata la piu' colpita con il 92% dei casi, seguita dalla fascia 41-54 anni con il 53% dei casi".
Gli ortopedici hanno sottolineato quanto "sia indispensabile garantire l'assistenza ai pazienti in ambienti idonei e con personale con competenze multidisciplinari".
"Al fine di ridurre ricoveri inappropriati - spiegano Tigani e Belluati - e' necessaria una valutazione congiunta, da parte degli specialisti, e l'adeguatezza dei percorsi assistenziali per i pazienti politraumatizzati secondo linee guida e percorsi diagnostico-terapeutici condivisi. La costituzione dei Siat in ambito regionale rappresenta la risposta a esigenze di questo tipo. In tutti i Centri specializzati italiani dovrebbero operare e'quipe mediche capaci di affrontare tutti gli aspetti del trattamento delle lesioni traumatiche. In questo team multidisciplinare ha un ruolo significativo il rianimatore, il chirurgo vascolare e anche il neurochirurgo specializzato nelle lesioni periferiche e i riabilitatori. Oltre, naturalmente, all'ortopedico".
Secondo gli ortopedici di Otodi, bisogna "garantire un soccorso qualificato urgente direttamente sul luogo e centralizzare i pazienti critici verso le strutture che dispongono delle migliori capacita' di trattamento; esercitare un governo complessivo della recettivita' regionale attraverso sistemi informatici di consultazione in tempo reale dello stato di occupazione dei posti letto disponibili; nonche' prevedere una forte integrazione tra tutti i suoi nodi su un territorio piu' o meno esteso".
"Con la solita lentezza si sta completando su tutto il territorio nazionale la costituzione del Siat in modo da garantire assistenza a tutto il Paese". Dal Trauma Meeting di Riccione, inoltre, al quale stanno prendendo parte oltre 1.300 chirurghi ortopedici, emerge che vi sono criticita' che andrebbero affrontate nell'immediato. "Non esiste - conclude l'ortopedico Sebastiano Cudoni, presidente di Otodi - una reale politica sanitaria sulla medicina specialistica ortopedica. Non tutti gli ospedali in Italia hanno al loro interno tutte le specialita' e non tutte le regioni ne sono dotate. Da cio' consegue un'organizzazione che varia a seconda delle disponibilita' di ciascuna regione. Un'organizzazione tipo web model con interazione e scambio continuo di pazienti tra i nodi della rete troverebbe campo di applicazione senza rinunciare al ruolo hub dei pochi ospedali presenti nel nostro paese. Questi devono rimanere il riferimento per il trattamento dei pazienti con lesioni complesse".
(Wel/ Dire)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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