Roma, 28 nov. - Un virologo dell'Istituto Nazionale per le Malattie infettive "Lazzaro Spallanzani" di Roma, e' stato inviato nello stato orientale di Kassala in Sudan per fornire supporto tecnico al Ministero della Salute sudanese nel fronteggiare l'attuale epidemia di Chikungunya. Tale supporto garantira' una definizione piu' accurata delle capacita' diagnostiche e il conseguente riconoscimento tempestivo dei focolai epidemici.
Piu' di 19.000 persone sono state infettate negli ultimi mesi dal virus Chikungunya, che viene trasmesso da due differenti specie di zanzare e puo' causare gravi sintomi, tra cui febbre alta, mal di testa, dolori articolari, mal di schiena ed eruzioni cutanee, che si sviluppano da tre a sette giorni dopo che una persona e' stata punta da una zanzara infetta.
Attualmente non ci sono trattamenti o vaccini dedicati per l'infezione da virus Chikungunya. La contemporanea presenza nelle stesse aree della febbre di Dengue, endemica in tutto il paese, complica ulteriormente la diagnosi clinica ed aggrava i sintomi in caso di coinfezioni. Una risposta efficace all'epidemia in corso deve necessariamente prevedere la tempestiva individuazione dei nuovi focolai infettivi attraverso il potenziamento delle capacita' diagnostiche di laboratorio, in modo da potere realizzare meglio l'attivita' di controllo del vettore selezionando in maniera mirata le aree a rischio da bonificare. Un'attivita' di controllo del vettore e' gia' in corso con il supporto dell'Ufficio Aics di Khartoum.
(Wel/Dire)