(DIRE) Roma, 21 mar. - "Il Sistema Sanitario Nazionale si sta lentamente sgretolando perche' totalmente incapace di stare al passo con l'evoluzione del settore e delle vere esigenze della popolazione. Il quadro e' drammatico: 12 mila posti di lavoro medico in meno, l'impossibilita' economica di acquistare i macchinari all'avanguardia, la regionalizzazione della sanita', l'aumento della richiesta di esami dovuta all'invecchiamento della popolazione, le liste d'attesa infinite". Ad affermarlo e' Alessandro Garau, segretario generale del sindacato CoAS Medici Dirigenti.
"A causa della crisi - sostiene GARAU - si e' andati incontro ad una politica di 'tagli lineari' che, insieme al blocco delle assunzioni imposto per legge, ha impoverito la qualita' del servizio offerto dalle strutture sanitarie e allo stesso tempo ha comportato la chiusura, senza criterio, di interi reparti impossibilitati a proseguire le loro attivita' per un turn over delle assunzioni totalmente inadeguato".
"La situazione - continua Garau - andra' peggiorando perche', con l'inserimento delle facolta' a numero chiuso aumentera' anche il numero di medici mancanti, indebolendo le strutture ora funzionanti e creando ancora piu' problemi per i reparti in crisi come ginecologia, ortopedia, chirurgia e radiologia, disertate sempre piu' dagli studenti per l'elevato rischio di ripercussioni legali".
"Questa grave miopia gestionale - conclude Garau - non ha fatto altro che avvantaggiare il settore privato che, non dovendo rispondere del servizio di garanzia emergenza/urgenza come una struttura pubblica, puo' aprire e chiudere reparti interpretando le esigenze del momento, offrendo cosi' un'alternativa immediata, ma significativamente piu' costosa, agli utenti insoddisfatti e a quelli che non possono aspettare mesi per un esame. A pagarne le conseguenze - come sempre - sono le famiglie, e gli italiani in generale, che vedono il S.S.N. disintegrarsi lentamente di fronte ai loro occhi".
(Wel/ Dire)