(DIRE) Roma, 20 mar. - Che cosa mettono nel piatto i centenari? Ogni loro pasto e' composto in media dal 70% di vegetali (di cui pero' solo il 20% e' frutta perche' contiene molti zuccheri) e per il 30% di proteine magre, il tutto condito da abbondante olio d'oliva. E come spuntino? Frutta secca e olive. Proprio al rapporto tra alimentazione e longevita', partendo dai piu' recenti studi scientifici sulle abitudini degli ultracentenari, l'Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (Aigo) dedichera' un approfondimento nel corso del convegno annuale della Federazione Italiana delle Societa' Malattie Apparato Digerente (Fismad), il piu' importante evento italiano per la gastroenterologia, in programma dal 21 al 24 marzo a Roma. Non si parlera' solo di cibo e benessere: l'associazione infatti sara' presente al congresso con i suoi specialisti per trattare le principali novita' nella ricerca e nella clinica in gastroenterologia.
Sottolinea Gioacchino Leandro, presidente dell'Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (Aigo): "Il cibo e' una vera e propria 'medicina naturale' e a questo tema Aigo ha dedicato una serie di eventi aperti al pubblico nel corso di Expo Milano 2015. Che cosa si mangia e' molto importante ma altrettanto importante e' quanto si mangia: uno dei segreti di lunga vita e' sintetizzato dal detto giapponese 'Hara hachi bu', cioe' la raccomandazione di alzarsi da tavola quando si e' sazi solo all'80%. Infatti, tutti gli studi sulle popolazioni dove si concentrano il maggior numero di centenari mostrano che questi ultimi hanno in comune una restrizione delle calorie assunte, compresa tra le 1200 e le 1500 al giorno. E la suddivisione dei macronutrienti e' molto simile a quella della nostra dieta mediterranea: 55% di carboidrati, 35% di grassi e 10% di proteine".
La dieta degli ultra centenari. Un'analisi demografica sulla longevita' ha individuato cinque zone aree nel mondo dove la popolazione e' particolarmente longeva e sana: sono le zone di Villagrande Strisaili (Sardegna), Loma Linda (USA), Nicoya (Costa Rica), Ikaria (Grecia) e Okinawa (Giappone). A determinare questa positiva situazione non e' solamente il patrimonio genetico ma anche e soprattutto lo stile di vita, a iniziare dall'alimentazione. Qual e', quindi, il segreto dell'alimentazione dei centenari? Consumare in abbondanza alimenti vegetali a ogni pasto; prediligere grassi vegetali e, cioe', mangiare olive, noci, mandorle e frutta a guscio; preferire pane e farine integrali; scegliere come fonti di proteine i legumi, le uova, i formaggi e, in misura minore, il pesce. E' importante, inoltre, che gli alimenti siano poco raffinati e non di origine industriale.
La restrizione calorica. Un'abitudine molto importante delle persone longeve, che la scienza sta prendendo oggi in esame, e' la frugalita' della dieta. Si tratta di un intervento che prevede la riduzione dell'assunzione di calorie, sempre facendo attenzione a mantenere un'adeguata nutrizione. I primi studi eseguiti sull'uomo a questo proposito mostrano un miglioramento nel diabete di tipo 2, nei disordini cardiovascolari e in alcuni tipi di tumore. Questi effetti benefici potrebbero essere spiegabili perche' gran parte dei meccanismi biochimici legati alla restrizione calorica coinvolgono alcune proteine, chiamate sirtuine, che proteggono l'organismo dallo stress ambientale, migliorano l'invecchiamento, prevengono i tumori, contrastano la sindrome metabolica, riducono il tessuto adiposo e prevengono le malattie neurodegenerative, come ad esempio il morbo di Alzheimer.
Da alcuni recenti studi, risulta che queste proteine e questi meccanismi benefici possono essere attivati, oltre che dalla restrizione calorica, dal resveratolo, una sostanza presente anche nel vino rosso. Questo risultato spiegherebbe perche' una caratteristica comune della dieta dei centenari e' anche un moderato consumo di vino rosso.
Il 24esimo congresso nazionale delle malattie digestive e' organizzato dalla Fismad in collaborazione con l'Aigo, la Societa' Italiana Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (Sige) e la Societa' Italiana di Endoscopia Digestiva (Sied).
All'evento parteciperanno esperti da tutta Italia e sono in programma oltre 180 tra tavole rotonde e relazioni.
L'Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti digestivi Ospedalieri (Aigo) raccoglie da quasi cinquanta anni gli esperti di gastroenterologia ed endoscopia digestiva che operano negli istituti ospedalieri italiani. Suoi obiettivi sono la tutela della disciplina e dei suoi specialisti e la promozione della conoscenza, della prevenzione, della cura e della riabilitazione delle malattie gastroenterologiche. Fondata a Roma nel 1969, l'associazione riunisce oggi 2000 associati provenienti da tutte le regioni italiane.
(Wel/Dire)