(DIRE) Roma, 9 mar. - Sono ben 10 tra societa' scientifiche ed enti di ricerca italiani a scendere in campo contro le malattie cardiovascolari, e lo fanno siglando il primo 'Documento di consenso e Raccomandazioni pratiche di prevenzione cardiovascolare' coordinato dal professor Massimo Volpe, presidente della Societa' italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec). L'obiettivo e' quello di sottolineare l'importanza della prevenzione per arginare lo tsunami di morte e disabilita' correlato con infarti ed ictus. L'appello alla classe dirigente politica neoeletta e' quello di investire di piu' in prevenzione, attingendo i fondi al budget della sanita', ma anche a quello di ministeri quali quello del lavoro e dell'economia. E' necessario infatti uno sforzo collettivo che investa tutti gli attori, dalla scuola (prima si inizia a insegnare e a praticare i giusti stili di vita, meglio e'), al mondo del lavoro (fondamentali le campagne di prevenzione sul posto di lavoro), dall'industria alimentare (alla quale si chiede uno sforzo per ridurre grassi saturi, sodio e zuccheri negli alimenti confezionati), al mondo dello sport. "Le malattie cardiovascolari- afferma il professor Massimo Volpe, Presidente della Siprec- rappresentano la prima causa di mortalita' e morbilita' nel mondo; e in particolare nei paesi occidentali, nelle economie come quella italiana e determinano un carico enorme, dal punto di vista sociale e individuale, ma anche dal punto di vista della sostenibilita' economica e strutturale.
Ritengo che l'unica strategia possibile per fronteggiare nei prossimi anni e per garantire la tenuta del nostro sistema sanitario sia di investire fortemente nelle politiche di prevenzione delle malattie cardiovascolari".
I fattori di rischio da combattere sono quelli tradizionali: ipertensione (il fattore di rischio piu' diffuso e letale in Italia: interessa il 10% dei bambini, il 37% degli adulti e il 55% dei soggetti dall'eta' media a quella avanzata), colesterolo alto (in Italia ne soffre il 68% dei maschi e il 67% delle femmine adulte), diabete (in Italia ne soffre l'11% dei maschi e l'8% delle femmine adulte), obesita'-sovrappeso (condizioni che interessano 1 italiano su 4), il fumo (nel 2015 riferiva di fumare il 24,6% dei uomini e il 15,0% delle donne). A questi ne va aggiunto uno emergente e sempre piu' impattante, la sedentarieta' che interessa il 32% dei maschi e 42% delle femmine. E all'orizzonte se ne profilano altri, quali un alterato microbioma intestinale, ancora pero' appannaggio del mondo della ricerca; al momento infatti non esistono supplementi o probiotici in grado di proteggere dall'aterosclerosi, ne' dall'obesita' o dal diabete. In concreto dunque, la battaglia contro le malattie cardiovascolari si combatte in primis a tavola, con una dieta sana ed equilibrata come quella mediterranea e facendo attivita' fisica regolare che va 'prescritta' alla stessa stregua di un farmaco (dai 60 minuti al giorno nei ragazzi, ai 150 a settimana per gli adulti). Ma nei soggetti ad alto rischio e' necessario ricorrere anche a strategie farmacologiche, contro il colesterolo, la pressione alta, il diabete. E grazie ai farmaci del terzo millennio e a quelli gia' ampiamente collaudati nei decenni precedenti (magari 'rivisitati' in chiave di poli-pillola), e' oggi possibile costruire una strategia di prevenzione realmente 'su misura'.
All'epoca del farmaco blockbuster, buono per tutti, sta dunque subentrando quella della medicina di precisione, che consente di definire il trattamento piu' adatto, anche in prevenzione, disegnandolo sulle esigenze e il livello di rischio del singolo paziente. Le 200 pagine del documento di consenso, presentate a Napoli, in occasione del congresso della Siprec mirano ad essere di stimolo per compiere i passi necessari nella giusta direzione e disegnano una roadmap per una prevenzione cardiovascolare a tutto tondo. Un messaggio per la classe politica italiana e un grande esempio di compattezza del mondo scientifico che spera di reclutare presto nuovi attori 'laici'. Hanno siglato il documento di consenso le seguenti societa' scientifiche: Siprec (Societa' Italiana di Prevenzione Cardiovascolare), Simi (Societa' Italiana di Medicina Interna), Sid (Societa' Italiana di Diabetologia), Siia (Societa' Italiana dell'Ipertensione Arteriosa), Sisa (Societa' Italiana per lo studio dell'aterosclerosi), Sif (Societa' Italiana di Farmacologia), Cnr (Consiglio Nazionale della Ricerca), Fmsi (Federazione Medico Sportiva Italiana), Gicr-Iacpr (Gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa - Italian Association for Cardiovascular Prevention, Rehabilitation and epidemiology), Siti (Societa' di Igiene, Medicina Preventiva e Sanita' Pubblica).
I numeri. Nel 2014 si sono verificati in Italia 220.200 decessi per malattie del sistema circolatorio, di cui: 69.653 decessi per infarto acuto del miocardio e sindromi coronariche acute (35.714 negli uomini e 33.939 nelle donne) e 57.230 per malattie cerebrovascolari (ictus cerebrale), 22.609 negli uomini e 34.621 nelle donne.
(Wel/Dire)