(DIRE) Roma, 31 mag. - Sono 12,2 milioni i fumatori in Italia e rappresentano il 23,3% della popolazione (22,3% nel 2017). Diminuiscono le donne tabagiste: il 19,2% rispetto al 20,8 dello scorso anno contro il 27,7% degli uomini rispetto al 23,9% del 2017. Gli ex fumatori sono invece il 12,9% e i non fumatori il 63,8%. Tra i 25 e i 44 anni abbiamo la prevalenza piu' alta di fumatori tra i maschi (35,7). Mentre nella fascia d'eta' 45-64 anni la prevalenza piu' alta e' tra le donne (26,2). Oltre i 65 anni troviamo le prevalenze piu' basse in entrambi i sessi. Si fumano in media 12,3 sigarette al giorno. Rispetto all'area geografica la prevalenza di uomini fumatori e' uguale su tutto il territorio. La prevalenza delle donne invece e' piu' alta al Nord (22,6%) rispetto al Sud (17,8) e al Centro (13,8). Si fumano principalmente sigarette confezionate (92,3%) sebbene continui costantemente a crescere il consumo prevalente di sigarette fatte a mano (16,9%), significativamente piu' diffuso tra i giovani.
Cosi' in una nota l'Istituto superiore di Sanita', presentando i numeri del Rapporto Nazionale sul Fumo 2018.
"La situazione generale sulla prevalenza dei fumatori si e' cristallizzata- dice Roberta Pacifici, Direttore dell'OSSFAD e del Centro Nazionale Dipendenze e Doping- e abbiamo registrato gli stessi dati del 2007, segno evidente che non si vede alcuna inversione di tendenza, anzi si registra un lieve incremento nella popolazione maschile. Per questo abbiamo acceso i riflettori sui giovani che rappresentano il serbatoio di riserva del tabagismo, sono quelli cioe' che continuano ad alimentare la popolazione dei fumatori che non accenna a diminuire".
"La maggior parte degli svapatori e' un consumatore duale- dice Silvio Garattini, Direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche 'Mario Negri' a proposito delle sigarette elettroniche- consuma cioe' sia sigarette tradizionali che e-cig. Altro dato del rapporto e' quello che riguarda i prodotti del tabacco di nuova generazione, il tabacco riscaldato: in tre anni la notorieta' di questi prodotti e' piu' che raddoppiata".
Il dato preoccupante- continua il comunicato- rileva che i fumatori abituali consumano anche altre sostanze. I fumatori abituali, rispetto ai non fumatori, consumano birra piu' di 4 volte a settimana (9,3% rispetto allo 0,7%), consumano superalcolici piu' di 4 volte a settimana (5,4% rispetto allo 0,3%), perdono il controllo ubriacandosi 3 o piu' volte nell'ultimo mese (12% rispetto all'1,1%), consumano energy drink tutti i giorni della settimana (13,1% rispetto al 4,7%).
Rispetto al consumo di droghe si osserva che il 65,6% dei fumatori abituali ha fumato cannabis almeno una volta durante l'ultimo anno (stima popolazione circa 167.000 giovani), rispetto al 2% dei coetanei non fumatori. Il 4,7% dei fumatori abituali ha dichiarato di consumare smart drugs rispetto all'1,3% dei non fumatori.
Tra i fumatori abituali, rispetto ai non fumatori, c'e' la piu' alta percentuale di chi non pratica attivita' sportiva (18,5% vs 12%) e la piu' bassa percentuale di chi pratica sport almeno 2 volte a settimana (54,7% vs 65,1%). Rispetto alle caratteristiche di personalita' si e' osservato che la propensione al rischio, misurata con una scala specifica, aumenta in funzione del legame del giovane al prodotto del tabacco. Il valore medio di propensione al rischio di un non fumatore e' di 16,7, sale a 20,1 nel fumatore occasionale e raggiunge il valore medio di 21,2 nel fumatore abituale.
In merito alla sigaretta elettronica e ai prodotti del tabacco di nuova generazione prosegue il rapporto ' In Italia gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig sono circa 1,1 milioni. Di questi il 60,3% sono fumatori, il 32,3% sono ex-fumatori e il 7,4% non ha mai fumato. La maggior parte degli utilizzatori (75,3%) e' rappresentata da consumatori duali che fumano le sigarette tradizionali e contemporaneamente l'e-cig, in particolare quelle contenenti nicotina. Per quanto riguarda l'uso dei prodotti del tabacco di nuova generazione (tabacco riscaldato), li ha provati il 2,7% della popolazione, circa 1,4 milioni di persone. Di questi il 54,5 sono fumatori, l'11,4 ex fumatori e il 34,1 non ha mai fumato. La notorieta' di questi prodotti in tre anni e' quasi triplicata passando dal 21,5% al 52,3%'.
Secondo il dati PASSI a quasi 15 anni dall'entrata in vigore della legge Sirchia, il rispetto del divieto di fumo nei locali pubblici e nei posti di lavoro- spiega il comunicato- non e' ancora pienamente garantito e restano ancora significative differenze fra Nord e Sud a sfavore di quest'ultimo. L'estensione dei divieti sul fumo in auto in presenza di minori e di donne in gravidanza e' quasi totale, piu' dell'80%.
Secondo l'indagine dell'ISS-DOXA quasi il 90% degli italiani e l'81,2% dei fumatori, e' d'accordo con il divieto di fumare in macchina in presenza di minori e donne in gravidanza, in lieve calo rispetto al 2017. Il 3,2% dei fumatori ha dichiarato di aver fumato in auto con bambini o donne incinte, rispetto al 5,3 del 2017. Per quanto riguarda le abitazioni private quasi il 90% non lo consente tra i non fumatori e quasi il 60% tra i fumatori.
Le immagini forti e le avvertenze sui rischi riportate sui pacchetti- sottolinea il comunicato- non sono risultate indifferenti ai tabagisti. L'indagine rileva che sono stati notati dalla quasi totalita' dei fumatori (91,1%). Nel 77,7% dei casi hanno portato a pensare ai rischi per la salute, nel 56,4% dei casi hanno fatto aumentare il desiderio di smettere e nel 37,7% dei casi hanno spinto a rinunciare ad accendere una sigaretta nell'ultimo mese. Tra quelli che hanno notato le immagini shock sui pacchetti il 32,8% dei non fumatori ha dichiarato che si e' ulteriormente convinto che fa bene a non fumare, cosi' come dichiarato dal 42,1 degli ex fumatori che si dicono sempre piu' convinti della scelta fatta.
In 15 anni di attivita', il Numero Verde Fumo (TVF) 800 45 40 88 ha gestito circa 50.000 telefonate. Fino al 2012 gli operatori gestivano mediamente 1000 telefonate l'anno ma da ottobre del 2012, quando il numero verde e' stato inserito sulle confezioni dei prodotti del tabacco, le telefonate sono aumentate fino a raggiungere oltre 15000 contatti nel solo anno 2017. All'aumento del numero delle telefonate aumentano progressivamente anche i giovani che contattano il servizio. In questi ultimi anni- continua l'Iss- le caratteristiche dell'utenza sono cambiate e l'e'quipe del servizio propone interventi sempre piu' diversificati e personalizzati, trovandosi spesso ad offrire percorsi di counselling per coloro che desiderano smettere di fumare e che trovano difficolta' a raggiungere le strutture sanitarie di riferimento territoriali. Questo riflette probabilmente una carenza dell'offerta assistenziale sul territorio e risponde all'opportunita' di fruire di in servizio in maniera totalmente anonima a gratuita.
L'analisi dei 15 anni di attivita', tra il 2003 e il 2018- spiega l'Iss- ha permesso di evidenziare che a chiamare sono stati soprattutto gli uomini (30,791 ovvero il 61,2%) e le persone di eta' compresa tra 45 e 64 anni (14.945 ovvero il 29,7%). A seguire persone tra 25 e 44 anni (22,8%), giovani al di sotto dei 25 anni (11,9%) e ultrasessantacinquenni (11,5%).
Queste ultime due categorie, i giovani e gli anziani, hanno telefonato di piu' a partire dal 2016, fino a rappresentare rispettivamente il 15,7% e il 15,4% delle chiamate. Chi telefona e' quasi sempre un fumatore (l'85,8% pari a 43.180 telefonate), seguito da un familiare di un fumatore (2.875 chiamate pari al 5,7%). Gli utenti fumatori sono anche aumentati negli ultimi anni fino a realizzare il 93,7% delle chiamate. Si chiama di piu' dal Sud e dalle Isole (16.377 chiamate pari al 32,5% di quelle totali), poi dal Nord (15.919, il 31,6%) ed infine dal Centro (10,271, il 20,4%). L'analisi, regione per regione, del tasso di chiamate rapportato alla prevalenza dei fumatori ha confermato che i valori piu' alti sono quelli relativi alle regioni meridionali e alle isole (e anche al Lazio): una fotografia che riflette, verosimilmente, la piu' alta prevalenza di fumatori nel Sud Italia. La conoscenza del Telefono Verde Fumo e' giunta per la stragrande maggioranza degli utenti dalle scritte sui pacchetti di sigarette (65,8%), mentre il 16,5% ha saputo del numero verde dal medico.
Per la prima volta- conclude il Rapporto Iss- abbiamo anche il dato sul fumo passivo negli animali domestici: il 14% dei fumatori che ha un animale domestico fuma in loro presenza. Il 46% mai. Tra i non fumatori la percentuale di chi non espone al fumo passivo il proprio animale domestico sale all' 87,6%.
(Wel/ Dire)