(DIRE) Roma, 29 mag. - Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso del Sindacato unico di medicina ambulatoriale italiana e professionalita' dell'area sanitaria contro il decreto del Commissario ad acta della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che la scorsa primavera aveva emanato il 'Tempario delle prestazioni ambulatoriali'. "Finalmente rimettiamo la palla al centro- commenta Antonio Magi- garantendo di nuovo al cittadino quello che normalmente dovrebbe essere il tempo di cura. La sentenza si applica in tutta Italia ed entra nel merito di diverse questioni, affermando per prima cosa che 'la durata effettiva di ogni singola prestazione e' riservata in via esclusiva allo specialista ambulatoriale' e non ai tempari del Lazio, cosi' come di nessun'altra Regione".
Sara' dunque lo specialista ambulatoriale a stabilire qual e' il tempo per la prestazione "secondo scienza e coscienza", stabilendo la sentenza che si possono fare "al massimo 4 prestazioni all'ora- sottolinea il segretario generale del Sumai- altrimenti decade completamente la qualita' della visita.
Insomma, si tratta di un fatto storico e la sentenza fa finalmente giustizia, perche' non era possibile ridurre il tempo di cura, un fatto veramente grave che noi abbiamo subito contestato".
Altro punto importante della sentenza, infine, il passaggio rivolto sempre alle Regioni in cui si legge che le "liste d'attesa non si riducono accorciando i tempi delle prestazioni- fa sapere ancora Magi- ma assumendo il personale e acquistando strumentazioni". Il tempario della Regione prevedeva per 63 esami specialistici "tempi rigidi di visita: 20 minuti per una visita neurologia, 5 minuti per un elettromiografia semplice, 15 minuti per un elettrocardiogramma, 20 minuti per una visita oncologia". Magi aveva contestato da subito il tempario della Regione Lazio, sostenendo che quei tempi fossero "irrealizzabili: l'unico risultato che si ottiene- aveva detto- e' mettere in pericolo la salute dei pazienti, perche' il rapporto numero di prestazioni/unita' di tempo, proprio dell'industria manifatturiera, non e' applicabile alla medicina. Anche il tempo di comunicazione, infatti, e' tempo di cura".
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(Cds/ Dire)