(DIRE) Roma, 24 mag. - L'allarme rosso era scattato esattamente un anno fa: nel maggio 2017 il report dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' indicava che in Italia le coperture vaccinali erano tra le piu' basse d'Europa e addirittura inferiori a quelle di alcuni Paesi africani. Nessuna vaccinazione raggiungeva la soglia di sicurezza del 95%, superata solo da 7 Regioni per la vaccinazione anti-polio (valore medico nazionale 93,33%). Ma dopo quel minimo storico si e' consolidata la risposta delle istituzioni culminata nel Decreto Lorenzin (28 luglio 2017) che ha invertito il trend e ha disegnato un nuovo scenario nelle politiche vaccinali: nel 2017, la copertura anti-polio e' risalita al 94,5%, quella contro il morbillo e' cresciuta del 4,4% arrivando al 91,6%, mentre l'anti-pneumococcica e' passata dall'88,4% nel 2016 al 90,8% nel 2017.
Basta poco pero'- tra ondate di fake news e ricorsi delle Regioni- a invertire questo circolo virtuoso e rimettere in discussione le vaccinazioni, l'intervento medico a piu' basso costo che ha permesso di sconfiggere malattie causa di disastrose epidemie. Secondo le stime dell'Oms, i vaccini salvano nel mondo 5 vite ogni minuto, 7.200 ogni giorno. Consentiranno, entro il 2020, di aver evitato oltre 25 milioni di morti nel decennio che stiamo vivendo. L'invito a non compromettere i risultati ottenuti in questi mesi arriva dagli esperti che partecipano al Corso di Formazione Professionale Continua "I vaccini: vittime del loro stesso successo. Il ruolo dei media per contrastare la vaccine hesitancy e informare sull'opportunita' vaccinale", promosso, insieme al Master "La Scienza nella Pratica Giornalistica" della Sapienza Universita' di Roma, dalla Fondazione Giovanni Lorenzini che, dopo il Corso dedicato all'antibiotico-resistenza, consolida il proprio impegno nella prevenzione delle patologie a largo impatto sociale. Al tema dei vaccini la Fondazione Lorenzini ha dedicato due quaderni de Il Sole 24 Ore-Sanita', "Dalla vaccine hesitancy alla vaccine recovery" e "Prevenzione oncologica con il vaccino anti-Papillomavirus umano: Domande eà Risposte".
'Il fenomeno della 'esitazione vaccinale' e' complesso e in aumento e una delle motivazioni e' il timore di effetti collaterali- afferma Sergio Pecorelli, Presidente di Giovanni Lorenzini Medical Foundation, New York, NY (USA)- La comunicazione delle informazioni e' uno degli aspetti piu' delicati e deve tenere conto di tutte le domande e i dubbi posti dai genitori o da chi deve essere direttamente vaccinato, anche se privi di ogni fondamento scientifico'.
Le vaccinazioni sono considerate "vittime del loro stesso successo" in quanto molte elle malattie prevenibili con un vaccino sono progressivamente scomparse e non hanno piu' rappresentato, per i cittadini, un pericolo reale per la salute. Per fare un esempio, rispetto all'epoca pre-vaccinale la riduzione dei casi di alcune malattie prevenibili e' stata del 100% per la poliomielite, del 99,4% per la rosolia, del 96% per il morbillo. Proprio di questo successo, paradossalmente, si alimentano i movimenti anti-vaccinali che hanno preso di mira in particolare le combinazioni vaccinali somministrate in eta' pediatrica. Ma numerosi studi clinici dimostrano che la somministrazione contemporanea di piu' antigeni presenti nei vaccini combinati, immessi in commercio dopo accurati studi biomedici, offre una protezione efficace pari a quella dei vaccini somministrati singolarmente, non indebolisce ne' sovraccarica il sistema immunitario dei piccoli.
'La vaccinazione e' il miglior sistema per indirizzare il sistema immunitario del neonato e del bambino molto piccolo a difendersi proprio verso cio' per cui e' importante difendersi- afferma Alberto Villani, Presidente Societa' Italiana di Pediatria e Responsabile U.O.C. Pediatria Generale e Malattie Infettive, Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' - Irccs, Roma- Le vaccinazioni sono particolarmente importanti nelle primissime fasi della vita al punto che, per proteggere il nascituro, oggi viene presa in considerazione la possibilita' di vaccinare la donna in gravidanza, soprattutto per malattie, come l'influenza e la pertosse che nel bambino molto piccolo possono avere conseguenze serissime'.
Uno dei piu' recenti successi nel campo delle vaccinazioni e' rappresentato dalla vaccinazione contro l'Hpv, il papilloma virus responsabile di circa il 5% dei tumori nel mondo. In Europa la stima della media dei nuovi casi di tumori del tratto ano-genitale e del distretto testa-collo attribuibili all'Hpv nelle donne e negli uomini e' rispettivamente pari a 43.512 e 9.501 per un totale pari a 53.013. L'identificazione dell'Hpv come una delle cause principali dello sviluppo di questi tumori ha consentito di sviluppare un percorso vaccinale di protezione sempre piu' adeguato ed efficace. Il vaccino anti-Hpv 9-valente (9vHPV) ha un potenziale di prevenzione di circa il 90% dei cancri della cervice uterina (rispetto al 70% degli attuali vaccini), di circa l'80% delle lesioni precancerose di alto grado del collo dell'utero (Cin 2 e 3) e del 50% di quelle di basso grado (CIN1). In Italia, a partire dal 2007, e' raccomandata l'offerta attiva e gratuita del vaccino antuiu-Hpv alle ragazze nel corso del dodicesimo anno di vita e il nuovo Pnpv 2017/2019 prevede nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) l'estensione dell'offerta attiva e gratuita a tutti i dodicenni, sia maschi che femmine.
'La vaccinazione universale anti-Hpv di ragazze e ragazzi rappresenta il percorso a oggi piu' efficace per minimizzare la potenzialita' di trasmissione dell'infezione dall'Hpv tra i due sessi- afferma Sergio Pecorelli, Presidente di Giovanni Lorenzini Medical Foundation, New York, NY (USA)- La mancata vaccinazione contro un'infezione prevenibile comporta, insieme alla persistenza del numero dei casi di malattia, di ospedalizzazioni e morti ai livelli ordinari pre-vaccinali, anche rilevanti costi economici sia diretti che indiretti, a fronte di un limitato risparmio legato all'acquisto e alla somministrazione dei vaccini'.
Il cardine della strategia vaccinale italiana e' il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (Pnpv), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 febbraio 2017, che pone a disposizione gratuitamente ed attivamente all'interno del Servizio Sanitario Nazionale molte delle vaccinazioni considerate sicure ed efficaci, dalla comunita' scientifica nazionale e internazionale. Il calendario vaccinale suggerito dal Pnpv, infatti, e' automaticamente incluso nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e, come tale, rappresenta un obbligo da parte delle Regioni in termini di offerta di servizi. Parte integrante di questa strategia e' stato il decreto legge 73 del 7 giugno 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che prevede l'obbligo per l'iscrizione a scuola nella fascia 0-16 anni, di 10 vaccinazioni (anti poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella), gratuite e obbligatorie a partire da settembre 2017. A queste sono aggiunte quattro che il decreto prevede ad offerta attiva e gratuita, ma senza obbligo, da parte di Regioni e Province autonome (anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica, anti-rotavirus).
'La legge e' una risorsa potente a disposizione degli Stati per arginare la diffusione di malattie infettive prevenibili e in Italia il decreto sull'obbligo dei vaccini e' stato uno strumento decisivo che ha fermato l'incremento delle malattie infettive recuperando quote importanti di bambini non vaccinati- afferma Carlo Signorelli, Professore ordinario, Universita' Vita-Salute San Raffaele, Milano- La sentenza della Corte Costituzionale del 22 novembre 2017 che ha respinto alcune posizioni negative dalla Regione Veneto ricorda come l'obbligo vaccinale spetta al legislatore nazionale ed e' una scelta ragionevole per difendere la salute collettiva, prevenendo la diffusione delle malattie'.
Agli interventi di tipo legislativo e normativo devono pero' affiancarsi anche attivita' di educazione culturale che hanno come primo fondamento la corretta informazione veicolata dai media. Solo in questo modo sara' possibile arginare l'ondata delle fake news o vere e proprie bufale che in questi anni hanno minato la fiducia nei vaccini in quote non trascurabili della popolazione. 'Campagne incorrette e tendenziose amplificate dai social network continuano a diffondere false teorie che associano le vaccinazioni ad una pletora di malattie. Nessuna di queste grottesche teorie antivax, si fonda su dati oggettivi generati seguendo la metodologia scientifica. per la quale i vaccini sono una protezione sicura affidabile per i bambini e per tutta la societa'- afferma Roberto Burioni, Professore ordinario di Virologia e Microbiologia, Universita' Vita-Salute San Raffaele- Per cio' le nuove sfide per la comunita' medica sono rappresentate dalla necessita' di non trascurare i nuovi mezzi di comunicazione che, se lasciati sguarniti, possono diventare un pericoloso tramite della disinformazione. Medici e scienziati non devono solo informare e divulgare, devono comunicare la forza della scienza in maniera non solo corretta, ma anche convincente. Il mondo sta cambiando e non tornera' indietro, la sfida e' quella di essere al passo con i cambiamenti e con il futuro che ci aspetta'.
(Wel/Dire)