(DIRE) Roma, 24 mag. - Sono 6 le richieste che l'Ordine dei Medici di Roma ha portato all'attenzione del prefetto, Paola Basilone, e dell'assessore regionale alla Sanita', Alessio D'Amato, nel corso di un incontro per concordare un piano di sicurezza contro le aggressioni ai medici e agli operatori sanitari. Ad elencarle, all'agenzia Dire, la consigliera dell'Omceo Roma, Cristina Patrizi, ieri al termine del corso promosso per i propri iscritti, sul tema 'No alla violenza contro medici e operatori sanitari'.
"La richiesta alla Prefettura e' che le aziende sanitarie si facciano parte in causa a sostegno dei professionisti vittime di violenza, perche' i professionisti rappresentano le aziende per cui lavorano e non possono essere lasciati soli- ha spiegato Patrizi- Inoltre, interventi legislativi ad hoc correlati alla figura del medico come pubblico ufficiale: un reato di tipo verbale, fisico o psicologico dev'essere procedibile d'ufficio, non a querela. E poi un intervento diretto delle aziende per verificare la sicurezza di tutte le postazioni sanitarie, dai Pronto soccorso ai presidi territoriali agli ambulatori, dove il medico si trova spesso da solo di fronte al cittadino, in contesti dove l'aspetto organizzativo e' fortemente responsabile di disservizi".
Patrizi ha poi aggiunto: "Vogliamo che le procedure aziendali correlate alla sicurezza siano massimamente implementate e portate a conoscenza di tutti: medici e dipendenti. Inoltre serve una campagna di comunicazione efficace che promuova il corretto utilizzo del Servizio sanitario nazionale, che non puo' essere usato come un altro sistema di supporto sociale. Infine e' necessario che il Servizio sanitario nazionale sia decorosamente e sufficientemente finanziato, perche' ci sono carenze drammatiche che portano a situazioni di disagio sia per i medici che per i cittadini".
(guarda l'intervista alla Dire)
SCALISE: FATTI TERRIBILI, IMPORTANTE TROVARE SOLUZIONI - "Questo e' un corso per far capire ai medici che nella nostra professione, estremamente nobile, si possono correre dei pericoli. Negli ultimi anni sono accaduti fatti terribili, nel 2013 ci sono state tre donne morte, tutte psichiatre, ma le aggressioni in tutta Italia sono oltre un migliaio. E' importante informare le giovani donne medico e trovare delle soluzioni" ha detto Rosa Maria Scalise, consigliera dell'Omceo Roma, intervistata a margine dall'agenzia Dire.
(Mel/ Dire)