(DIRE) Roma, 17 mag. - Bilancio positivo per il XXIII Congresso Nazionale Fadoi- Federazione Nazionale Dirigenti Ospedalieri Internisti- che si e' chiuso a Bologna. Per l'occasione hanno partecipato oltre 2000 persone tra cui 1500 medici, 500 infermieri e 250 relatori. "Numeri- ha osservato il presidente nazionale di Fadoi, Andrea Fontanella- piu' che soddisfacenti. Le nostre mission sono la formazione e la ricerca con l'obiettivo di migliorare la qualita' dell'assistenza".
Filo conduttore della quattro giorni, i 24 milioni di malati cronici italiani over65- soprattutto donne- il 70,7% dei quali convive con almeno due patologie e per questo motivo in multiterapia. E delle prospettive della Medicina Interna si e' parlato alla presenza, tra gli altri, del Presidente dell'Istituto Superiore di Sanita' Walter Ricciardi e del Direttore Generale dell'Aifa Mario Melazzini. Ampio spazio e' stato dedicato al ruolo che Fadoi sta assumendo nei confronti del servizio del Sistema Sanitario Nazionale e al contributo delle societa' scientifiche nella produzione di informazioni utili al Ssn e all'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco). In questo scenario un ruolo importante lo assumono anche gli infermieri. Come ha sottolineato Mauro Campanini, presidente della Fondazione Fadoi: "Fondamentale- ha detto- l'evoluzione della figura dell'infermiere di medicina interna che ha piu' di tutti un rapporto diretto con i pazienti. A questo scopo Fadoi promuove e sostiene l'Animo (Associazione Nazionale Infermieri Medicina Ospedaliera). Obiettivo: migliorare la qualita' dell'assistenza. Un esempio? Il master per l'assistenza al paziente complesso dedicato al personale infermieristico, nato dalla collaborazione tra Fadoi e l'Universita' degli Studi del Piemonte Orientale".
Durante il congresso particolare attenzione e' stata data all'eccesso dei farmaci prescritti agli over65, causa sempre piu' frequente delle riospedalizzazioni, cosa che ha spinto l'Oms a lanciare la Campagna di sensibilizzazione "Medication without harm". Progetto che anche in Italia vede in prima linea medici e infermieri con un unico obiettivo: ridurre i danni correlati all'abuso e all'errato uso dei farmaci, migliorando le pratiche e riducendo gli errori terapeutici. "Altro aspetto di rilievo- conclude Dario Manfellotto, presidente eletto Fadoi- e' la certificazione della competenza del medico presso le Istituzioni sanitarie. Per tale motivo, in collaborazione con l'Universita' Bocconi e con la Fism (Federazione Italiana delle Societa' Medico Scientifiche) e sotto l'egida dell'Iss, la Fadoi ha avviato un originale processo di valutazione della competenza del medico Internista, basato su tre parametri: una prova scritta con domande a risposta multipla (valutare il 'sapere'), un test pratico sul 'malato virtuale' (valutare il 'saper fare') e una ripresa filmata degli atteggiamenti (valutare il 'saper essere')".
(Wel/Dire)