(DIRE) Roma, 23 lug. - "Sarebbe opportuno escludere la ricerca scientifica dal decreto dignita' o il rischio e' che gli istituti rinunceranno a sviluppare alcuni progetti, con una ricaduta su un settore fondamentale per il paese". Questo l'appello che il Professor Mario Stirpe, oftalmologo di fama internazionale e presidente della Fondazione G.B. Bietti. Una decina di giorni fa, durante una riunione al Miur degli Irccs, gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, ci si e' confrontati in un clima di allarmismo.
"Il problema- spiega il professore alla Dire - e' che la ricerca non e' un lavoro come gli altri. In molti casi un ricercatore ha bisogno di una certa mobilita', mentre per gli istituti assumere puo' voler dire fossilizzarsi su un progetto o finire per dover impiegare un ricercatore molto qualificato in un ampo non specificamente di sua competenza".
Le conseguenze del decreto, che impone l'assunzione dopo 24 mesi e arricchisce la liquidazione di chi viene licenziato, metterebbero dunque gli enti di ricerca in difficolta'. "Un istituto- spiega Stirpe- che non puo' assumere una persona stabilmente e pagare una liquidazione per mandarla via al termine del progetto, potrebbe rinunciare al progetto stesso. L'appello non e' solo al ministro del Lavoro- conclude- e' globale.Bisognerebbe escludere la ricerca dagli effetti del dl e poi ubito i ministeri coinvolti (Istruzione, Salute, Sviluppo economico,Lavoro) dovrebbero mettersi assieme per valorizzare la ricerca prendendo spunto da modelli gia' esistenti in altri paesi,come in quelli anglosassoni".
(Wel/ Dire)