(DIRE) Roma, 2 lug. - "L'assessore piemontese alla Sanita', Antonio Saitta, vuole liberalizzare le prescrizioni (visite, medicinali, esami) che potranno essere effettuate anche dai medici delle strutture private per pazienti del Servizio sanitario regionale. La nuova norma, da quanto afferma l'assessore, partirebbe dal primo settembre prossimo per alcuni presidi, ed entrerebbe a pieno regime dal primo gennaio 2019.
Questa scelta, se venisse confermata, rappresenta una manovra senza precedenti nei confronti del ruolo del medico di medicina generale -MMG- ed e' contro il Servizio Sanitario Pubblico". Lo ha dichiarato Pina Onotri, Segretaria Nazionale dello SMI (Sindacato Medici Italiani).
"I cittadini italiani hanno preferito, nel corso degli ultimi decenni, di mantenere la scelta fiduciaria, nei confronti dei MMG, perche' garantisce, ancora oggi, la qualita' del rapporto medico paziente all'interno del Servizio Sanitario Nazionale.
Questo e' il valore aggiunto che fa del medico dell'area primaria delle cure l'interlocutore privilegiato del cittadino e che gli permette di essere stabilmente di gran lunga in testa nelle valutazioni di gradimento fra i diversi servizi offerti dal SSN" continua Onotri.
"Ridurre l'attivita' del medico di medicina generale alla sommatoria di singole prestazioni, come vorrebbe fare l'assessore Saitta, significherebbe non avere piena cognizione del ruolo e delle competenze della medicina generale. Il medico di famiglia fonda la sua attivita' sia con la relazione (protratta nel tempo) con il paziente, sia con una conoscenza approfondita delle patologie e delle cure del soggetto preso in carico. Consentire le prescrizioni anche ai medici delle strutture private significherebbe assestare un duro colpo alla capillarita' del servizio, alla vicinanza del medico di medicina generale al cittadino, e allo stesso tempo, contribuirebbe allo smantellamento del Servizio sanitario pubblico sul territorio che, dal dopo guerra a oggi, ha rappresentato il primo fattore di tutela della salute nel nostro Paese".
Lo SMI "valutera', a partire dai prossimi giorni, tutte le iniziative sindacali e di sensibilizzazione dell'opinione pubblica per contrastare, in Piemonte ed eventualmente in tutta Italia, questa incomprensibile e dannosa manovra contro il ruolo dei medici di medicina generale, a danno del Servizio Sanitario Pubblico e dell'unitarieta' delle prestazioni e a favore dei privati" conclude Pina Onotri.
(Wel/ Dire)