(DIRE) Roma, 22 giu. - "Apprendiamo che il Ministro della Salute, on. Giulia Grillo, starebbe preparando insieme alle Regioni una rivoluzione del prontuario farmaceutico, dove i medicinali sarebbero classificati, e rimborsati, non piu' per principio attivo ma secondo 'classi terapeutiche omogenee'. Se la notizia corrispondesse al vero, saremmo seriamente preoccupati: iniziative di questo genere possono infatti incidere in modo pesante sulle disuguaglianze di salute, in questo caso discriminando chi percepisce un reddito piu' basso, che, non potendo pagare farmaci o sovrapprezzi, dovra' accontentarsi del medicinale che costa meno, l'unico erogato interamente dal Servizio Sanitario Nazionale". Con queste parole, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli, insieme a tutto l'Esecutivo, commenta notizie di stampa secondo le quali il Ministro, insieme alle Regioni, avrebbe intenzione di adottare, come criterio di rimborsabilita' dei medicinali, quello dell'"equivalenza terapeutica", secondo il quale ad essere rimborsato sarebbe il medicinale a minor costo tra tutti quelli che hanno lo stesso meccanismo di azione, anche se differenti per principio attivo.
"In quanto alle liste d'attesa, non si ridurranno agendo sull'intramoenia ma solo aumentando il numero degli specialisti- continua Anelli, rispondendo alle dichiarazioni rilasciate ieri del Ministro in occasione dell'incontro con la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni- Questa proposta aumenterebbe le disuguaglianze tra Regioni, penalizzando quelle che hanno carenze di personale. Quanto riportato sembra andare in direzione nettamente opposta rispetto alle dichiarazioni programmatiche per una maggiore universalita' ed equita' del Servizio sanitario nazionale- conclude il presidente Fnomceo- Ribaltare le responsabilita' delle liste d'attesa sui medici, anziche' su chi gestisce la sanita', ci sembra del tutto fuori luogo, cosi' come fortemente penalizzante per i cittadini e' razionare la spesa secondo logiche economicistiche anziche' obiettivi di appropriatezza e di salute".
(Wel/Dire)