(DIRE) Roma, 15 giu. - I casi di morbillo continuano ad aumentare nei paesi UE/SEE con piu' paesi che stanno vivendo focolai della malattia. Ma l'Italia non e' piu' la seconda in classifica dopo la Romania per numero di casi: il numero piu' elevato di casi fino a oggi nel 2018 e' stato registrato, appunto, in Romania (3 284), seguita da Francia (2.306), Grecia (2.097) e al quarto posto Italia (1.258). Venticinque morti sono stati segnalati anche da questi paesi nel 2018. Inoltre, c'e' un'epidemia in corso in Inghilterra e Galles con 1.346 casi di morbillo confermati segnalati quest'anno.
La situazione e' quella raccolta dall'ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) attraverso l'intelligence epidemica e pubblicati nel CDTR (Communicable Diseases Threats Report). Il CDTR ha aggiornato la situazione all'8 giugno scorso per 19 paesi UE/EFTA.
Focolai di morbillo sono in corso in Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Italia, Romania, Spagna e Regno Unito. Informazioni aggiornate sui casi di morbillo sono disponibili per Austria, Belgio, Bulgaria, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Portogallo, Polonia, Slovacchia, Svezia e Svizzera.
L'Italia ha segnalato 1.258 casi di morbillo tra l'1 gennaio e il 30 aprile 2018. Di questi, 208 casi sono stati segnalati a gennaio 289 a febbraio, 356 a marzo e 405 ad aprile. Quattro morti sono stati segnalati nel 2018. L'eta' media dei casi e' di 24 anni. Dei 1.258 casi, 268 sono bambini di eta' inferiore ai 5 anni, di questi 84 erano piu' giovani di un anno. Dei casi, il 91,6% era non vaccinato al momento dell'infezione. Cinquantatre' casi sono stati segnalati tra gli operatori sanitari. Diciotto Regioni in Italia hanno segnalato casi, tuttavia l'85,5% dei casi si e' verificato in cinque Regioni: Sicilia (652), Lazio (158), Calabria (114), Campania (77) e Lombardia (74).
I focolai di morbillo continuano a verificarsi in un alto numero di paesi UE/SEE. C'e' il rischio di diffusione e trasmissione prolungata in aree con popolazioni sensibili. Gli attuali focolai colpiscono vari gruppi di popolazione, compresi gli operatori sanitari che si occupano di persone a rischio di malattia grave e complicanze (ad es. bambini sotto l'anno di eta', immunocompromessi).
La risposta tempestiva e mirata alle epidemie per interrompere le catene di trasmissione e' essenziale. Cio' include l'isolamento di sospetti e casi confermati e lo stretto monitoraggio di contatti precedentemente non vaccinati.
Per raggiungere l'eliminazione e proteggere le persone piu' vulnerabili da gravi complicanze e morte da morbillo come i bambini, il 95% della popolazione deve essere vaccinato con due dosi di vaccino contenente il virus del morbillo. Solo cinque paesi UE/SEE (Croazia, Portogallo, Slovacchia, Svezia e Ungheria) hanno segnalato una copertura vaccinale almeno del 95% per entrambe le dosi, secondo i dati piu' recenti raccolti (WHO 2016), a dimostrazione del fatto che sono necessarie ulteriori azioni.
"In diversi paesi dell'UE - spiega Andrea Ammon direttore dell'ECDC - si verificano ancora epidemie di morbillo. Questo fatto rende piu' importante che mai per le persone vaccinarsi con due dosi di un vaccino contenente il morbillo per proteggere se stessi e le loro famiglie prima delle vacanze".
(Wel/ Dire)