Roma, 12 giu. - "E' uno dei tanti rapporti, questo ha puntualizzato alcuni elementi ma c'e' molto da lavorare. In realta' in Italia bisognerebbe trovare un sistema per raccogliere dati in modo reale e omogeneo, senza interpretazioni multiple. Di sicuro in questo caso e' stato messo in evidenza che almeno i conti del Servizio sanitario sono in pareggio ed e' un fatto importante, attestato anche dalla Corte dei Conti". Cosi' Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici e chirurghi di Roma e provincia, commenta il nuovo Rapporto Oasi 2017 dell'Osservatorio sulle Aziende e sul sistema sanitario italiano, presentato nei giorni scorsi nella sede della Regione Lazio.
Secondo i dati diffusi dal rapporto, infatti, la Sanita' pubblica in Italia ha raggiunto un sostanziale equilibrio finanziario a livello nazionale e nella maggior parte dei sistemi regionali. Da qui e' possibile ripartire per il futuro "investendo le risorse esistenti nella maniera corretta, trovare risorse aggiuntive per rendere piu' sostenibile il Servizio ed eliminare le disuguaglianze: quindi dare di piu' alle Regioni in difficolta' in modo da avere una sanita' di qualita'. E poi- continua Magi- rimettere in moto il turnover, il cui blocco negli ultimi anni ha creato una grave carenza: non avere personale specialistico sufficiente sul territorio e correttamente utilizzato comporta disservizi come liste d'attesa e ricorso al pronto soccorso".
Per Magi "e' necessario fare un'attenta valutazione di tipo organizzativo, perche' la situazione e' grave. Il quadro e' certamente ottimistico se tutti facciamo la stessa programmazione. I conti sono in equilibrio ma vanno comunque eliminati gli sprechi che continuano a esserci da una regione all'altra".
A proposito della questione liste d'attesa, il numero uno dei medici di Roma commenta anche il nuovo sistema di rilevazione dei tempi di attesa per le prime visite e gli esami strumentali della Regione Lazio, presentato dal governatore Nicola Zingaretti. "E' una cosa buona e anche motivo di trasparenza, sempre che le rilevazioni siano fatte in maniera corretta e che le aziende le comunichino nel giusto modo", spiega Magi, ricordando che "in questa fase il sistema esiste solo per tipologia di prestazione: in questo caso va tenuto presente che molte persone bypassano le liste d'attesa: non e' calato il bisogno di visite ma ci si organizza in altro modo, andando al pronto soccorso o rivolgendosi al privato". Comunque si tratta di "un ottimo passo in avanti, ne sono contento ed e' un segnale positivo".
A riguardo esistono "gia' dei dati importanti. Sappiamo che molte branche specialistiche sono carenti, come quelle che si occupano di malattie croniche e dunque mancano oncologi, diabetologi, geriatri per prendere in carico il paziente e ridurre drasticamente le liste d'attesa. Ecco perche'- conclude Magi- va creato un meccanismo di lavoro in team tra il medico di medicina generale e lo specialista ambulatoriale".
(Ekp/ Dire)