(DIRE) Roma, 26 gen. - "Solidarieta' massima al collega che ha dovuto subire una situazione del genere. Bisogna dargli atto della alta e grande professionalita' con cui ha gestito l'episodio, perche' non era affatto semplice ma lui e' stato veramente molto bravo". Commenta cosi' il nuovo presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, interpellato dall'agenzia Dire sul caso della guardia medica di Cantu' (in provincia di Como, Lombardia), il dottor Andi Nganso, che da una paziente si e' visto rifiutare la visita perche' "negro".
"Il lavoro della guardia medica, gia' di per se', oggi e' veramente difficile- prosegue Magi- e molti casi di violenza si sono verificati proprio all'interno di ambulatori. In questo caso si tratta di discriminazione, ma in qualche modo e' sempre una forma di violenza. È un momento difficile e bisogna iniziare a creare le condizioni per cui da parte dei pazienti ci sia rispetto nei confronti dei medici; certamente in questi anni la campagna forte che c'e' stata in generale contro la nostra categoria ha creato situazioni di tensione, come se il medico fosse responsabile di ogni cosa".
Il presidente dell'Omceo Roma, quindi, collega l'episodio di Cantu' anche al tema dell'appropriatezza delle cure: "Se un paziente ha veramente bisogno di cure, va dalla guardia medica per farsi aiutare- sottolinea- Se invece trova un motivo per andarsene, vuol dire che tutto sommato non aveva una reale necessita' di un medico". Secondo Magi, comunque, l'episodio di Cantu', piu' che di razzismo, ha a che fare con "un discorso di educazione, non di altro. Bisognerebbe ricominciare dalle scuole per rimettere in moto quella che una volta era l'educazione civica. Ecco, direi che questo caso e' l'emblema di una mancata educazione di base degli italiani in genere".
Ma secondo lei, in qualche modo, possono aver influito certi crescenti discorsi al limite del razzismo? "Non e' un problema di politica, ripeto- risponde Magi all'agenzia Dire- quanto di educazione degli italiani. Oggi si e' trovata la scusa che il medico era 'nero', ma si poteva trovare anche quella per cui era grasso, che aveva risposto male oppure che non aveva prescritto il farmaco giusto. Il problema e' che si sta invertendo il rapporto tra medico e paziente, ma il paziente deve fare il paziente e il medico il medico. E' il medico che ti visita e ti dice quello che devi fare, non il contrario".
Magi ricorda infine che all'interno del Consiglio dell'Omceo Roma ci sono due medici di origine straniera. "E siamo ben contenti di averli, proprio perche' possono rappresentare la categoria e far sentire la loro voce quando accadono episodi come quelli di Cantu'. Sono colleghi che hanno studiato, che si sono specializzati e che hanno deciso di vivere a Roma, facendo una scelta non semplice". Conclude il presidente dei medici capitolini: "In ogni caso spero si tratti di un fatto isolato, che non accada piu'. I problemi da risolvere sono altri e non questo di basso livello. Sicuramente, pero', un paziente che tratta il medico in quel modo non e' indice di un Paese sano".
(nella foto Antonio Magi)
(Cds/ Dire)