(DIRE) Roma, 16 gen. - "Dai dati in nostro possesso, nei due ultimi fine settimana gli accessi nei Pronto Soccorso italiani hanno avuto una impennata del 18% e un 1/5 degli interi accessi sono stati per sintomi influenzali. Nella maggior parte dei casi non e' stato necessario il ricovero ma hanno comportato notevoli disagi per i pazienti ed e' stato messo in crisi l'intero sistema dell'emergenza/urgenza. Strettamente collegato a questa problematica e' la carenza di personale medico e infermieristico, determinata da circa dieci anni di blocco delle assunzioni e le tante problematiche dovute all'uso sistematico di precari. I tagli dovuti alla crisi economica creano ancora ripercussioni sul Servizio Sanitario Nazionale, a cui vengono di fatto imposti sacrifici e restrizioni che non permettono di mantenere gli standard qualitativi precedenti o, ancor piu' difficile, di procedere a quegli adattamenti indispensabili per le nuove necessita' della popolazione. E' bastato quindi un picco influenzale per evidenziare tutte le carenze del sistema di soccorso e urgenza. Pronto Soccorso bloccati da decine di pazienti scomodamente in attesa di una visita per ore e ambulanze non in grado di tornare attive sul territorio. Situazioni analoghe sono state segnalate non solo in diversi ospedali della Capitale ma anche in tutte le citta' grandi e piccole; questo fatto conferma la discrepanza tra risorse messe in campo per l'urgenza, l'insufficienza della medicina territoriale e l'inadeguatezza della programmazione che ha reso quasi ingestibile la situazione. I Medici e le loro Associazioni chiedono da anni di affrontare, con il supporto dei numeri, queste problematiche che si ripetono periodicamente negli ospedali italiani; ma i tagli alla Sanita' previsti anche nel prossimo Atto di Indirizzo non fanno presagire che la soluzione possa essere vicina". Cosi' in un comunicato Alessandro Garau, segretario del CoAS Medici Dirigenti.
(Wel/Dire)