(DIRE) Roma, 16 gen. - "I vaccini non possono e non devono essere messi al centro del dibattito elettorale". È il monito della Federazione italiana Medici Pediatri. "Siamo sorpresi che si pensi di abolire la recente legge sull'obbligo vaccinale- dice Giampietro Chiamenti, presidente Fimp- Cosi' vengono messe in discussione scelte di prevenzione scientificamente validate, con effetti negativi sul recupero del pericoloso calo delle coperture vaccinali degli ultimi anni. Va dimostrata l'inutilita' o la pericolosita' delle vaccinazioni prima di addentrarsi in una materia cosi' delicata ed importante per la salute pubblica e non contribuire invece a coltivare dubbi e timori ingiustificati".
Intanto lo scorso 28 dicembre 2017 'Vaccine', prestigiosa rivista scientifica internazionale, ha accettato la pubblicazione online di una ricerca condotta dall'Istituto superiore di Sanita', ministero della Salute, alcune agenzie regionali sanita' pubblica e due Universita' italiane. Il tema dell'indagine e' stato il 'Parental vaccine hesitancy in Italy' ed e' emerso "l'importante ruolo del pediatra di libera scelta- prosegue Chiamenti- come fonte principale di informazione sulle problematiche vaccinali". Dall'analisi di 3.130 questionari raccolti presso le famiglie italiane risulta, infatti, che il pediatra di famiglia sia la fonte di informazione sui vaccini piu' affidabile per i genitori pro vaccini (88%) ma anche per quelli esitanti (71%). "E comunque anche per il 47 % dei no vax- sottolinea il presidente Fimp- La maggior parte dei genitori ritiene che il pediatra di famiglia dedichi tempo sufficiente all'informazione (pro vax 71% hesitant 64% no vax 38%) mentre gli stessi genitori ritengono che il personale dei servizi vaccinali dedichi meno tempo. Mentre l'84% dichiara di aver ricevuto indicazioni per fare tutte le vaccinazioni".
Aggiunge ancora Chiamenti: "I dati non sorprendono perche' l'azione di supporto dei pediatri di famiglia alle vaccinazioni e' un compito consolidato della nostra assistenza. Inoltre in diverse realta' il pediatra si affianca al servizio vaccinale pubblico anche nell'esecuzione del programma vaccinale, soprattutto dopo l'approvazione della legge sulle vaccinazioni obbligatorie, per garantire una migliore risposta organizzativa alle nuove esigenze. Stupisce invece che in alcune trasmissioni televisive nazionali passi il messaggio di una pediatria ostativa come se la categoria fosse allineata su posizioni di scarso sostegno alle vaccinazioni laddove invece, per sua formazione scientifica, il pediatra e' ben conscio dell'importanza del ruolo preventivo delle vaccinazioni".
Va ricordato che questi presidi sanitari hanno permesso la "sconfitta definitiva del vaiolo- aggiunge il presidente Fimp- e stanno riducendo in modo progressivo e costante altre patologie infettive infantili. Questi risultati sono pero' messi a rischio dalla progressiva disaffezione di cittadini malinformati e non piu' abituati alle conseguenze di malattie che non si vedevano piu' proprio per effetto della loro prevenzione. Solo la scienza ci puo' convincere del contrario e ci conforta molto il giudizio delle famiglie italiane che testimoniano la validita' dell'impegno a favore delle vaccinazioni della grandissima parte dei pediatri italiani".
La Fimp e' la societa' scientifica pediatrica che ha elaborato insieme a Fimmg, Sip e Siti il 'Calendario vaccinale per la vita' adottato come proposta di riferimento dal Piano Nazionale Vaccini per il 2017-19. "Purtroppo- conclude Chiamenti- dobbiamo ancora confrontarci con chi non si rende conto della responsabilita' che si assume quando sostiene posizioni vicine alla esitazione vaccinale e nello specifico, se costui e' un pediatra convenzionato, dobbiamo far presente che questa posizione lo pone istituzionalmente fuori dal proprio ruolo".
(Wel/ Dire)