(DIRE) Roma, 20 feb. - Europa: 304% dei casi di morbillo in piu' nel 2017, dai 5.273 del 2016 ai 21.315 dello scorso anno. La malattia che ha colpito, appunto, 21.315 persone e causato 35 morti, dopo il minimo storico nell'anno precedente. E in Italia va peggio con un aumento - dagli 862 casi del 2016 ai 5006 del 2017 - del 481%, il 23% di tutti i casi di morbillo della Regione europea Oms.
L'Ufficio regionale per l'Europa dell'Oms ha pubblicato nuovi dati per il 2017 in vista di una riunione ministeriale sulla vaccinazione in Montenegro il 20 febbraio 2018. "Ogni nuova persona colpita dal morbillo in Europa ci ricorda che i bambini e gli adulti non vaccinati, indipendentemente da dove vivono, rimangono a rischio di contrarre la malattia e di diffonderla ad altri che potrebbero non essere in grado di farsi vaccinare.
Oltre 20.000 casi di morbillo e 35 vite perse solo nel 2017 sono una tragedia che non possiamo accettare", afferma Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell'Oms per l'Europa.
"L'eliminazione di morbillo e rosolia e' un obiettivo prioritario a cui tutti i paesi europei si sono impegnati fermamente per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile legati alla salute", continua Jakab. "Questa battuta d'arresto non puo' impedire il nostro impegno di liberare i nostri bambini da queste malattie una volta per tutte".
Grandi epidemie di morbillo colpiscono 1 su 4 paesi europei. L'ondata di casi di morbillo nel 2017 ha incluso quelle che l'Oms definisce "grandi epidemie" (100 o piu' casi) in 15 dei 53 paesi della Regione.
Il numero piu' alto di persone colpite e' stato segnalato in Romania (5562), Italia (5006) e Ucraina (4767). Questi paesi hanno avuto una serie di eventi negativi negli ultimi anni, come il calo della copertura complessiva delle vaccinazioni di routine, la copertura costantemente bassa tra alcuni gruppi emarginati, interruzioni nell'approvvigionamento di vaccini o sistemi di sorveglianza delle malattie poco efficaci.
Grecia (967), Germania (927), Serbia (702), Tagikistan (649), Francia (520), Federazione russa (408), Belgio (369), Regno Unito (282), Bulgaria (167), Spagna (152), Cecenia (146) e Svizzera (105) hanno registrato ampi focolai, molti dei quali in calo alla fine del 2017.
Le azioni per fermare gli attuali focolai e prevenirne di nuovi si stanno organizzando su vari fronti. Includono la sensibilizzazione dell'opinione pubblica, l'immunizzazione degli operatori sanitari e di altri adulti particolarmente a rischio, affrontando i problemi nell'accesso e migliorando la pianificazione e la logistica dell'offerta.
Il processo di verifica dell'eliminazione del morbillo e della rosolia per paese, introdotto nel 2012, ha avvicinato la Regione al suo obiettivo di eliminazione di queste patologie. Ogni anno, la Commissione di verifica regionale indipendente (RVC) esamina i dati dei paesi e le attivita' di immunizzazione e raccomanda azioni per risolvere le sfide specifiche dei singoli. Alla fine del 2016, 42 dei 53 paesi della regione avevano interrotto la trasmissione endemica del morbillo. Tuttavia, i focolai continueranno a verificarsi fino a quando tutti i bambini e gli adulti suscettibili non saranno protetti.
I ministri della salute di 11 paesi (Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Malta, Montenegro, Republica Moldova, Romania, Serbia, Slovenia, Repubblica di Macedonia) si stanno incontrando per discutere la possibilita' di un lavoro comune per raggiungere gli obiettivi stabiliti del piano d'azione europeo per i vaccini (EVAP) entro il 2020, compresa l'eliminazione del morbillo e della rosolia. Una relazione intermedia sullo stato di avanzamento dell'EVAP a livello regionale sara' presentata alla 68a sessione del Comitato Regionale per l'Europa dell'Oms a settembre di quest'anno.
(Wel/ Dire)