Ariccia (Rm), 18 dic. - Dopo poco piu' di 1.000 giorni di cantiere apre con 342 posti letto in una superficie totale di 15 ettari il nuovo ospedale dei Castelli, ad Ariccia, in provincia di Roma. Al taglio del nastro il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, accompagnato dall'assessore alla Sanita' e integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato, e dal direttore generale della Asl Roma 6, Narciso Mostarda.
Il nosocomio inaugurato oggi ha in realta' avviato la propria attivita' lo scorso 13 dicembre, quando l'ambulanza ha portato il primo ferito al Pronto Soccorso. Il giorno successivo, venerdi' 14 dicembre, invece, la prima nascita. "Questo ospedale e' nato quando e' nato il piccolo Andrea", ha detto il dg Mostarda aggiungendo che, "ad oggi, sono gia' 500 gli accessi, uno stress test che ci dimostra che le nostre intuizioni sono valide.
Rappresenta il risultato di un progetto concreto e illuminato, nel segno della qualita', dell'umanizzazione e dell'innovazione. La struttura servira' un bacino di 300mila cittadini".
L'ospedale dei Castelli e' tra i nosocomi piu' grandi e tecnologicamente dotati della Regione Lazio: la sua superficie totale e' di 15 ettari, 60mila i metri quadrati di superficie coperta e un totale a regime di 342 posti letto (ad oggi quelli attivati e accreditati sono 137). E' dotato di macchine a elevata performance tecnologica: due risonanze magnetiche, due Tac, due angiografi, tre mammografi digitali con tomosintesi e stereotassi e varie altre apparecchiature per la diagnostica per immagini. I nuovi ambulatori sono 22 con 17 posti a disposizione per la dialisi e 14 reparti per le acuzie. Undici i macchinari per la diagnostica per immagini, nove le sale operatorie e 22 gli ascensori. Tra i nuovi servizi a disposizione e' stato anche attivato '4 Zampe con te' per permettere l'accesso degli animali d'affezione in visita ai pazienti ricoverati in un'area apposita e con personale sanitario dedicato.
ZINGARETTI: OSPEDALE CASTELLI È SVOLTA NEL SISTEMA LAZIO - "E' un ospedale moderno, una struttura nuova e importante della nostra sanita' regionale. Noi abbiamo un problema troppo spesso di affluenza verso la Capitale per l'assenza di luoghi di accoglienza e cura, o di fuga dalla regione. In questi anni abbiamo inaugurato molti reparti, abbiamo 1 miliardo di euro di investimenti sull'edilizia sanitaria e sui nuovi macchinari, ma un centro produttivo di buona sanita' come questo e' ovviamente una svolta, una svolta di sistema che aspettavamo da tempo e che e' figlia dei successi di questi anni". Cosi' il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.
"E' una ripartenza per il Lazio- ha aggiunto Zingaretti- ma anche un risultato ottenuto: abbiamo combattuto per il risanamento della sanita' regionale. Solo sei anni fa avevamo 700 milioni l'anno di disavanzo, il blocco delle assunzioni e i Lea tra i piu' bassi d'Italia. Oggi la spesa e' sotto controllo, stanno partendo i concorsi per 5000 assunti e i Lea stanno tornando negli standard nazionali come mai era avvenuto.
L'apertura dell'ospedale dunque e' un atto simbolico, e' il segno di una fase che ci stiamo lasciando dietro le spalle".
D'AMATO: SIMBOLO NUOVA FASE NEL LAZIO - "Si tratta del primo ospedale pubblico che apre dopo il lungo periodo del piano di rientro. Simbolicamente rappresenta l'apertura di una nuova fase per la sanita' del Lazio". Cosi' l'assessore alla Sanita' e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato.
"Questo ospedale era atteso da anni- ha continuato- ma solo recentemente e' stata impressa una grande accelerazione ai lavori che sono effettivamente iniziati nel 2013 dopo un'imponente operazione di bonifica da ordigni bellici. La struttura e' stata completata in 1.008 giorni di cantiere. L'ospedale dei Castelli a differenza del passato apre potendo contare sull'intero personale dipendente pubblico e questo e' un fatto davvero importante.
Voglio rivolgere- ha concluso- un sentito ringraziamento a tutti gli operatori, tutti i professionisti che stanno contribuendo a questo storico risultato".
(Fla/Dire)