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Ricciardi: "Il SSN e' oggi piu' a rischio che mai, anche se molti sembrano far finta di niente"
Roma, 14 dic. - All'indomani della vittoria sul nazifascismo, il Primo Ministro britannico Winston Churchill, che aveva dato un contributo indubitabile e importante nella lotta contro le dittature e che aveva portato alla vittoria il proprio Paese, immaginava che sarebbe stato rieletto trionfalmente dai cittadini, riconoscenti per una leadership leggendaria esercitata in condizioni proibitive. Invece, gli inglesi diedero una forte maggioranza parlamentare al partito contrario a Churchill, quello laburista, che aveva promesso "non piu' lacrime e sangue", ma un futuro di serenita' e prosperita' basato su un sistema di "welfare" garantito "dalla culla alla tomba", concepito dalla mente geniale dell'economista e sociologo William Beveridge.
Inizia cosi' la prefazione di Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanita', al libro '1978-2018: quaranta anni di scienza e sanita' pubblica' dedicato dall'Iss al Ssn.
Scuola e universita', formazione professionale, sussidi di disoccupazione, pensioni e, per la salute, un National Health Service (NHS), un servizio sanitario nazionale, naturalmente pubblico, finanziato con le tasse dei cittadini, operato con medici e personale salariato, gratuito al momento dell'uso, equo, solidale. Un'utopia che diventava realta' e, ai giornalisti che gli chiedevano severamente pensava che potesse realizzare quello che prometteva, il Ministro della Salute Aneurin Bevan rispose senza esitazione "Si'! la malattia non e' un lusso da pagare o una maledizione da vivere da soli, ma un evento che deve essere affrontato grazie alla efficienza di una societa' solidale". E cosi' fu, e tra l'incredulita' della gente e le resistenze dei medici, l'NHS parti' nel 1948 e i risultati straordinari che ottenne, affiancati al desiderio di equita' e di giustizia sociale che emergevano dopo il conflitto mondiale, indussero altri Governi ad adottarlo.
Cominciarono i governi socialdemocratici dei Paesi scandinavi e, nel 1978 si aggiunse al gruppo il primo Paese dell'Europa del Sud, l'Italia appunto. In realta' di un sistema siffatto si era cominciato a parlare anche da noi gia' nel 1948. La "piu' bella Costituzione del mondo" e' ancora Rapporti ISTISAN 03/ vi l'unica a considerare il diritto alla tutela della salute, nel suo articolo 32, come un diritto umano fondamentale, sia a livello individuale che collettivo. Cosi' recita infatti il primo comma dell'articolo "la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita', e garantisce cure gratuite agli indigenti".
Ci sarebbero voluti 30 anni (e la tragedia del terrorismo) per favorirne l'effettiva partenza. Nel frattempo il nostro sistema prevedeva cittadini di serie A, quelli coperti da una "mutua" assicurativa che potevano godere di cure da questa rimborsate, e cittadini di serie B, che pagavano le prestazioni di tasca propria o, in caso di incapienza, venivano inseriti in liste di "poveri" da assistere caritatevolmente.
Tutto cambio' il 16 marzo 1978, quando venne rapito Aldo Moro, il Segretario del piu' importante partito politico dell'epoca, la Democrazia Cristiana. La sua uccisione, ad opera del gruppo delle Brigate Rosse, indurra' la formazione di un Governo di Unita' Nazionale che prendera' misure urgenti e varera' con una rapidita' inconcepibile per la politica italiana in tempi ordinari tre leggi sanitarie che cambieranno la vita di milioni di persone.
La prima, n. 180, per la riforma dell'assistenza psichiatrica, la seconda, n. 194, per la tutela sociale della maternita' e sull'interruzione volontaria della gravidanza, la terza, n. 833, per la istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Da quel momento l'Italia si proiettava tra le nazioni piu' avanzate del Pianeta per i livelli di assistenza erogati alla propria popolazione.
L'introduzione di un sistema sanitario universalistico ha catapultato l'Italia, in breve tempo, ai vertici delle classifiche degli indicatori sanitari mondiali, con la maggiore aspettativa di vita dopoil Giappone, la forte riduzione della mortalita' materna e, in alcune regioni, la piu' bassa mortalita' infantile del mondo.
Oggi e' urgente porci alcune domande: il nostro SSN e' al sicuro? È sostenibile? Sara' in grado di dare ai cittadini di domani, ma anche di oggi, le stesse prestazioni che hanno contribuito a far entrare l'Italia nel novero dei Paesi piu' ricchi e sviluppati? La risposta a tutte queste domande e' semplice ed e', purtroppo, negativa. L'SSN e' oggi piu' a rischio che mai, anche se molti sembrano far finta di niente. D'altra parte, sempre piu' persone si sono gia' rassegnate a pagare i servizi sanitari, con crescenti costi umani e finanziari. Se non si interviene presto e bene questa puo' diventare una vera e propria debacle civile e sociale. Alla domanda se e' possibile salvare, anzi consolidare e migliorare un sistema sanitario che non chiede carta di credito o certificato assicurativo a nessuno e fornisce milioni di prestazioni l'anno, la risposta non e' semplice ed univoca ed e': dipende. Dipende dalla partita che tutti i protagonisti - i cittadini, i professionisti, i manager e i decisori politici - decideranno di giocare e, soprattutto, se decideranno di giocarla insieme con senso di responsabilita' o gli uni contro gli altri.
In questo libro, attraverso la storia del contributo dell'Istituto Superiore di Sanita' all'SSN, abbiamo cercato di capire e di far capire come e' nato il nostro attuale sistema sanitario, quali sono i suoi punti di forza e quali invece le criticita' mai risolte; quali sono le sfide del presente e del futuro. Cercheremo quindi di prefigurare gli scenari futuri: che cosa succedera'? Continueremo a godere di un sistema solidale e sostenibile o, quando ci ammaleremo, dovremo condurre una vera e propria battaglia per curarci e recuperare la salute? Come sottolineava Martin Luther King, "di tutte le forme di disuguaglianza, l'ingiustizia nei servizi sanitari e' quella piu' scioccante e disumana", per questo noi, all'Istituto Superiore di Sanita' lavoriamo e lavoreremo perche' l'SSN rimanga a garantire il diritto alla tutela della salute di tutti coloro che vivono nel nostro Paese e sia addirittura rafforzato e migliorato, ma con questo libro segnaliamo che bisogna agire concretamente e rapidamente perche' siamo ormai quasi fuori tempo massimo.
(Wel/ Dire)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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